"Quando si tratta di scegliere e di andare te la ritrovi con gli occhi aperti che sa benissimo cosa fare, perchè è la gente che fa la storia!"
Analizzando questa nota frase da me condivisa trovo più che logico il fermento sociale prima delle elezioni nazionali: la gente cerca di capire, di informarsi e non accetta lezioni da nessuno, non gradisce slogan propagandistici ma cerca riflessioni e proposte dalla classe dirigente.
Per quanto mi riguarda, sollecitato involontariamente dalle varie opinione che ho ascoltato in questi giorni, mi permetto di esporre qualche considerazione.
A volte capita di ascoltare persone per le quali negli ultimi cinque anni in Italia sia mancata la libertà d'opinione, d'espressione, ma poi leggendo qualche pagina di storia, nonché qualche quotidiano contemporaneo, e vedendo qualche orribile filmato del passato mi accorgo che per fortuna alcune orrende situazioni non fanno più parte della nostra società civile e che forse a qualcuno fa comodo diffondere tali timori .
Sento continuamente dare lezioni di democrazia, sento parlare di legge elettorale anti-democratica da chi in passato ha governato un paese senza la maggioranza degli elettori! E pur ammettendo forse la mancanza delle preferenze mi sembra cosa meno grave della mancanza di rispetto dell'elettorato!
Non sono certo così spregiudicato da ritenere l'Italia un paese idilliaco privo di problemi sociali.
Ascolto giovani che urlano la loro rabbia contro un male profondo come la mafia, ammirandoli. Noto la presenza di famiglie in difficoltà economiche che necessitano di interventi ed adeguati provvedimenti, ma noto anche purtroppo una tendenza economica negativa in Europa negli ultimi anni.
Ma la cosa che mi preoccupa maggiormente è una possibile crisi della "famiglia", nell'accezione costituzionale prima e cristiana dopo,come struttura portante della società; mi preoccupa la voglia di sostituirla con una sorta di unione, di patto tra due individui perdendo così ogni valore morale e civile. Le scelte di ognuno sono rispettabilissime e i diritti dell'individuo devono esser garantiti dallo Stato, ma non vedo la necessità di creare un' istituzione alternativa alla famiglia!
Nell'ultimo periodo è andato poi in scena l'atteso duello:si è visto in tv un politico che "abilmente" discuteva di un progetto di costruzione di una felicità per gli italiani (come se oggi tutti gli italiani fossero cupi, tristi, e abbiano perso la voglia di vivere!), che ama e propone il dialogo tra le parti sociali . Tutte cose condivisibili con l'unico neo di non aver sentito una sola proposta concreta, tranne qualcuna difficilmente realizzabile!
Ho visto condividere tesi completamente opposte, controversie e divergenze d'opinione che magicamente convergono per scopi elettorali ma che poi sono destinati inevitabilmente a divergere!
Contemporaneamente nello stesso studio televisivo dibatteva l'eterno ottimista, l'uomo che a suo dire non commette mai nessun errore e per fortuna mi sono ricordato che questa legge, sfregio alla democrazia, da la possibilità di scegliere anche altri candidati!
Mentre in televisione vanno in onda i più svariati dibattiti, purtroppo per le strade c'è gente che grida slogan irripetibili , altri che sfasciano negozi in nome di chissà quale ideale di vita e di realtà democratica. Gente che ha sempre disprezzato le istituzioni e che molto probabilmente avrà un loro rappresentante in parlamento, forse legittimamente ma pericolosamente se tale rappresentante dovesse essere sempre disponibile a difendere e condividere tali atti . Mi sembra superfluo sottolineare anche la mia assoluta contrarietà a chi inneggia a totalitarismi del passato!
Infine credo che mettere in discussione la legalità sia ancor più grave quando si manifesta nelle istituzioni e non posso che rammaricarmi nel leggere articoli di "un'abile" giornalista acrese che accusa l'opposizione comunale di esser stata furba, scaltra, e io aggiungerei diligente, nell'aver fatto notare all'amministrazione comunale di star commettendo un'azione illecita con l'obiettivo di far qualcosa di "diverso"; sostenendo che sarebbe stato meglio far giudicare il provvedimento in questione all'amministrazione regionale, dove forse con le dovute conoscenze si sarebbe potuta far passare questa "svista"!
Leggo poi che si accusa la minoranza di aver fatto perdere i finanziamenti per cui essa ha lavorato per cinque anni e mi pare un sillogismo alquanto discutibile!
Una cosa che ormai da tempo ho notato e che mi preme sottolineare è la reazione alle critiche da parte di questa amministrazione (o almeno dei suoi portavoce), sempre "stizzita", sfociante a tratti nell'arroganza, quasi come se questa nuova amministrazione ritenesse impossibile sbagliare!
Per concludere, dunque, non vedo il buio, le tenebre da cui uscire tra venti giorni verso la luce e il paradiso, ritengo invece sempre utile riflettere criticamente su argomenti di interesse comune abituato a non interpretare il pensiero altrui ma ad esprimere semplicemente il mio, forse con la speranza che qualcuno lo condivida,poi sarà "la storia a dar torto o ragione"!