Comunicato Stampa Letto 1463  |    Stampa articolo

Politica sociale ed ipocrisia sociale.

Carlo Baffi
Foto © Acri In Rete
A giudicare dalle iniziative avviate e largamente propagandate dall'Amministrazione Comunale di Acri sembra di far parte di una comunità che gode di ottima salute; il consiglio comunale dei giovani, i continui appuntamenti con la popolazione da parte dell'attuale Sindaco, il prossimo Carnevale Acrese e così via, dipingono un paese che pare abbia raggiunto una solidità nelle infrastrutture e nell'economia tali da potersi permettere una virata verso una gestione largamente partecipata dalla popolazione.
Secondo Alleanza Nazionale invece, nonostante il citato fervore, si assiste ad un pericolosissimo rallentamento dello sviluppo del paese con un ritorno ad una politica che dovrebbe prediligere il rapporto con il cittadino ma rischia di diventare "clientelare" e, quindi, politicamente scorretta, a discapito della crescita economica ed infrastrutturale.
E' bene precisare che, dopo decenni di immobilismo, Acri con l'amministrazione di centro destra è passata da essere considerata "quel piccolo paese vicino Bisignano" ad un centro di eccellenza che ha nuovamente assunto la condizione, storica, di baricentro della vita economica e culturale del territorio della pre-Sila.
Le iniziative avviate dalla passata amministrazione, che spaziano dai PRU ai PSU, dai PIT allo straordinario successo delle manifestazione estive all'anfiteatro, dal palazzetto dello sport alla pedonalizzazione di quelle aree già scelte dagli acresi come luogo di incontro, ed in fine alla quantità di opere di urbanizzazione primaria (rete fognaria e pubblica illuminazione) nelle frazioni, hanno dimostrato come può cambiare la faccia di un paese che sembrava non aveva più niente da dire nell'ambito provinciale e regionale.
Ed ora? Cosa si sta costruendo? La quantità di fondi ottenuti per i progetti sopra citati ed in parte realizzati a cosa si intende destinarli?
Due questioni su tutto.
La prima riguarda la sistemazione della SS 660 che, grazie ad anni di duro lavoro, era giunta ad un adeguato finanziamento sulla base di un realistico progetto preliminare e per il quale erano già state effettuate due conferenze dei servizi e ci si apprestava a preparare il progetto esecutivo per le gare d'appalto; sicuramente i fondi già stanziati non avrebbero coperto l'intero tracciato ma sarebbe stato intanto realizzato il tratto a ridosso del paese, aggirando la frana, e sarebbe stato giustificato lo stanziamento della cifra residua per il completamento dell'opera.
Perché non si sfrutta questa mole di lavoro e soprattutto i fondi gia' disponibili?
Perchè, per quella ottusa voglia di rottura e discontinuità con l'amministrazione precedente, si vuole ripartire dalla proposta di un tracciato diverso (quale poi sarebbe non ci è dato di saperlo), facendo in modo che questi fondi possano essere destinati ad altre opere di altri comuni?
A chi giova questo atteggiamento?
E che dire poi dell'altra grave questione riguardante lo spostamento della scuola media V. Padula (edificio vecchio e pericolo) nell'area del foro boario, così da poter procedere ad un allargamento della Piazza Beato Angelo che garantirebbe, tra le altre cose, un migliore accesso al centro storico, al palazzo Sansaverino Falcone ed una migliore fruizione dell'Anfiteatro?
Come mai non si dà seguito a questo progetto? Come mai non si utilizzano i fondi già disponibili andando invece a stornarli da quelli destinati al miglioramento dei cimiteri primo fra tutti quello di Pagania Vallone Cupo che versa in pessime condizioni?
In conclusione a noi di Alleanza Nazionale sembra che la tanto propagandata amministrazione partecipata finisca per mascherare l'incapacità di affrontare e portare a termine le questioni riguardanti il territorio, le dotazioni infrastrutturali, e, di conseguenza, lo sviluppo economico del nostro paese; noi, da sempre legati alla questione sociale intesa come solidarietà ed aiuto ai soggetti più deboli e premio delle capacità degli individui migliori sulla base di un forte ed inscindibile rapporto con le istituzioni, attendiamo risposte in merito ai temi menzionati e ricordiamo all'attuale amministrazione che se il cittadino effettua una scelta politica vuol dire che crede nelle capacità di colui che con le proprie decisioni politiche ed amministrative deve tendere al benessere ed allo sviluppo della comunità; vogliamo sperare che la moltiplicazione degli appuntamenti con la popolazione non diventi un modo per trascurare, come fatto in passato, i problemi reali del territorio, riducendo così la politica sociale ad ipocrisia sociale.

Portavoce del Circolo
Arch. Carlo Baffi

PUBBLICATO 21/2/2006

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