Un prestigioso riconoscimento per gli allievi del triennio del liceo scientifico statale "Vincenzo Julia".
Con una lettera, Leonardo Falbo, dell'Istituto calabrese per la storia contemporanea e l'antifascismo, ha espresso il suo vivo compiacimento in merito al lavoro svolto dagli studenti di Acri, culminato nella pubblicazione del volume "Partigiani e combattenti di Acri nella seconda guerra mondiale". Assistiti dal loro docente di storia e filosofia, Giuseppe Scaramuzzo, i liceali hanno suggellato il 60esimo anniversario della Liberazione conducendo un'attenta analisi sulle vicende che hanno caratterizzato Acri durante gli anni della lotta contro il nazi-fascismo.
I giovani hanno raccolto testimonianze di chi fu chiamato alle armi nel conflitto mondiale e di quelli che, il giorno dell'armistizio, l'8 settembre 1943, si trovarono in Albania, Grecia, Jugoslavia. Alla fine sono venuti fuori i nomi di quegli acresi che hanno in qualche modo contribuito al processo di nascita dell'Italia democratica. "Lo sforzo che avete profuso, si legge nella missiva di Falbo, per la realizzazione del progetto 60esimo anniversario della Liberazione e che ha prodotto un interessante volume, si inserisce in un contesto di ricerca storica e revoca in dubbio l'idea che i giovani d'oggi siano poco inclini allo studio della storia. Credo che abbiate compreso quanto sia importante conoscere quello che hanno fatto gli uomini; non soltanto quelli i cui nomi campeggiano a caratteri cubitali sui vostri libri di storia, ma anche i vostri nonni, i vecchietti che abitano vicino casa vostra o quelli che vedete giornalmente, stanchi e solitari, nella villetta del vostro paese".
Così, nel presentare il libro, il coordinatore del progetto Scaramuzzo ha descritto il lavoro: "E' stata un'esperienza formativa per gli alunni, che va ben al di là dello studio, anche sistematico ed approfondito, della Resistenza. Hanno sentito in forma viva e diretta la drammaticità di una scelta di vita contro la guerra e le diverse forme di sopraffazione e di negazione dei diritti umani, tanto più dimostrata da persone semplici e umili che non hanno esitato a sacrificare in alcuni casi anche la vita".
"Vedervi impegnati con entusiasmo e competenza a presentare i vostri lavori, ha concluso Falbo, ha costituito motivo di soddisfazione per la vostra scuola, i vostri docenti, i vostri paesani, il nostro Istituto. Vi erano moltissime persone ad ascoltarvi. Alcuni erano storici di chiara fama nazionale, ma i veri storici siete stati voi. Domani sarete uomini adulti, padri e madri. E se i vostri figli, un giorno, vi domanderanno: "Papà, mamma, cosa studia la storia?", sono sicuro che saprete dare una risposta adeguata!".
La lettera di Falbo, oltre a costituire motivo di orgoglio, è stata per i ragazzi "un valido riconoscimento per un'attività di ricerca svolta con passione ed entusiasmo". Il libro pubblicato dagli studenti del liceo scientifico è andato letteralmente a ruba. A tal punto che in città non se ne trova più una copia.