Opinione Letto 1394  |    Stampa articolo

Negare... tipico atteggiamento politico.

Maria Luisa Montalto
Foto © Acri In Rete
Egregio sig. Sindaco,
La ringrazio per aver risposto al mio quesito e mi complimento con Lei per la diplomazia usata.
Ad ogni modo mi consenta alcune considerazioni, alle quali non è tenuto a rispondere. Ritengo di non aver fatto, né c'è stata mai l'intenzione, nessuna supposizione nei suoi confronti. Non ho elementi necessari per accusarla di "favoritismi": innanzi tutto perché non ho il piacere di conoscerla personalmente ed inoltre perché non sono molto informata sul modo in cui opera nella casa comunale.
Le assicuro che non partecipo a nessun "complotto" né rappresento qualcuno, se non me stessa e le mie convinzioni. Scusarsi per le mancanze di altri non serve, anche se è un suo compito istituzionale. Se vogliamo che la macchina comunale funzioni è necessario che ognuno si assuma le proprie responsabilità: ai cittadini il dovere di rispettare le regole e la garanzia di veder soddisfatti i propri diritti; agli addetti a svolgere un servizio pubblico l'impegno di lavorare con meno presunzione, evitando di denigrare il lavoro svolto da altri; di garantire a tutti l'accesso ai servizi; di perseguire il "bene collettivo" piuttosto che interessi particolaristici.
I modi di fare di ognuno, i sistemi organizzativi, le idee politiche per natura possono differire. Democrazia è anche rispetto della diversità non solo maschera illusoria dietro la quale nascondere un'intenzione totalitaria.
Se ho generalizzato, poi, l'ho fatto per evitare di fare Nomi e Cognomi pubblicamente. Sono sicura che chi svolge coscientemente il proprio lavoro non avrà preso in considerazione le mie parole. Quando la coscienza è pulita...
Da parte mia, mi addolora che, dichiarando di aver fatto la fila come gli altri, metta in dubbio la mia onestà, giudichi false le mie affermazioni ancor prima di verificarle. E' contraddittorio si dica favorevole alla denuncia di un disservizio quando poi non è disposto ad accettare critiche. Che motivo avrei di espormi pubblicamente, con i rischi che comporta, se non ci fosse qualcosa di fondato? Non sono né un'amante gelosa né una lavandaia di piazza. Concordo con Lei sul fatto che bisogna "scovare" gli evasori e Le posso assicurare che la mia famiglia in quanto a correttezza contributiva nei confronti del comune non ha nulla da rimproverarsi. Ho fatto più di quanto dovevo, avevo tutta l'intenzione di "collaborare", proprio per via di quel dovere civile di cui Lei parla. Sono molti quelli che hanno ignorato completamente la comunicazione e tanti altri quelli scontenti, peccato se ne lamentino solo in piazza con gli amici.
Dice di dover cogliere un forte segnale d'allarme: la cosa mi lusinga ma io non ho il potere di influenzare le masse. Non sono io che alimento "tanto sono tutti uguali" ma la storia della nostra terra, fatta di continui soprusi ed abusi di potere nei confronti di un popolo non abbastanza consapevole del proprio potere di partecipazione politica. Storia che ha mostrato l'incapacità delle classi politiche dirigenti meridionali di operare con continuità e fuori da logiche di "orgoglio di classe".
Viviamo condizionati dall'etica della sconfitta che ha alimentato quel gran senso di sfiducia verso le istituzioni e i suoi rappresentanti, partiti compresi, e che ci spinge sempre più alla rassegnazione. Questa non è una semplice parentesi acrese ma una questione che bisogna affrontare se vogliamo migliorare la qualità della nostra vita ed il futuro di quanti verranno dopo di noi.
Ma lei è un uomo politico non può che avere opinioni diverse (degne di rispetto). Le auguro buon lavoro e mi permetta ancora alcune osservazioni.
L'invio indiscriminato degli avvisi di pagamento sarà avvenuto in seguito ad indagini un pò troppo frettolose, per evitare di far cadere in prescrizione gli atti (31/12/2005)? Come mai oggi i criteri adottati per determinare l'ammontare dovuto differiscono, per lo stesso immobile, da quelli utilizzati nell'anno 2000?
Dovevamo rivolgerci ad un commercialista veggente?!

PUBBLICATO 29/1/2006

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