Intervista Letto 2775  |    Stampa articolo

La Voce di De Vincenti.

Garotti & Garotto
Foto © Acri In Rete
Più che un ayatollah come lo etichettano molti avversari politici (dimenticando o ironicamente giocando sul fatto che per l'Islam sciita l'ayatollah è la massima autorità religiosa cui si riconoscono unanimemente particolari doti di saggezza e dedizione alla collettività), sembra un filosofo fine conoscitore dell'arte dell'eloquenza; anche se dare del "filosofo" ad un politico è alquanto azzardato, finanche ad uno attento e preparato come il dott. Raffaele De Vincenti, segretario politico dell'UDC cittadino.
Ma con lui ci concediamo questa libertà, perché sappiamo che non abbiamo di fronte un improvvisato politicante, ma un uomo che è stato il perno della passata amministrazione Tenuta, ne ha influenzato le scelte e ne ha accresciuto la qualità pur rimanendo per l'intera legislatura un semplice consigliere democraticamente eletto. L'intervista alla prima domanda che gli facciamo, si trasforma in un articolato discorso dialettico e facciamo fatica, io (Maurizio) e Gianluca, a tenere De Vincenti nei limiti di risposte brevi e coincise; lui vuole discutere, ragionare insieme a noi, chiarirci alcuni punti delle sue scelte politiche per approdare ad un assunto parecchio duro verso l'attuale amministrazione di centro sinistra:
"Quello che contesto a questa amministrazione è la martellante discontinuità amministrativa che dovrebbe rendere pregnante e visibile la discontinuità politica; la discontinuità politica l'ha data il popolo acrese con il voto, che ci ha mandato a casa, ed è un dato di fatto; la loro discontinuità amministrativa di fronte a progetti validi, finalizzati e finanziati con 11 milioni di euro, PSU PIT e PIAR etc, ci sono undicimilioni di euro Maurì!, non ha ragione di essere.
La domanda che faccio e che il sito trasmetterà pubblicamente è: In questi otto mesi quale finanziamento ha avuto la giunta Coschignano se escludiamo, udite udite!, i 15.000 euro che ha mandato la Provincia di Cosenza per fare uno studio geologico? Con quindicimila euro si è appena fatto un carotaggio sulla collina di Serra di Buda per il percorso alternativo della statale 660!"


Questa che la tesi finale del suo ragionare, l'approdo di più di un'ora di colloquio, ma andiamo alla premessa, alla prima nostra domanda:
Aver perso elezioni comunali quale vostro progetto politico ha interrotto?
"La sconfitta l'abbiamo vissuta come fatto molto grave perché non si è perso quello che si chiama potere, al quale io in tutti questi anni ho dimostrato di non essere molto interessato; si è perso un progetto politico da portare a termine che avevamo programmato in cinque anni e di cui si è realizzato solo la parte a breve e medio termine; stavamo facendo un discordo a medio e lungo termine, un esempio per tutti: portare a termine il progetto della statale 660. Questo è quello che a me dispiace; l'alternanza è un fattore di democrazia che nessuno rifiuta anzi, che ben venga quando l'alternanza è politica!"

Mi rendo conto dalla sua prima risposta che se lascio l'intervista sulla situazione attuale, il discorso dominante non potrà che essere la statale 660, quindi gli chiedo di fare un passo indietro, al 1997, alla sua scesa in politica attiva:
"nel 1997 sono stato contattato per iniziare un discorso politico nuovo e di rottura; allora mi interessavo di sociale e vedevo l'impegno politico come un qualcosa che portava a delle divisioni, a delle lacerazioni, a volte anche sul piano personale. La molla che ha portato ad interessarmi di amministrazione della città è scattata nel biennio 1996 1998, anni bui per il paese con l'amministrazione Zanfino, del quale sono molto amico, che durante la sua gestione, se non vado errato, aveva sostituito dai 16 ai 18 assessori e, quindi, una caduta di autorevolezza del governo stesso. Questo ha fatto spostare il mio impegno dal sociale verso il politico, e non credendo al tipo di discorso che facevano i partiti ad Acri, con un gruppo di amici è nato il movimento della Pigna"

Contro i partiti dottore?
"se andate a leggere la conclusione del programma elettorale presentato dalla Pigna nel 1998, trovate scritta più o meno una frase in cui si dice che noi non siamo contro i partiti ma contro quel tipo di partiti che ad Acri erano nel 1997 1998 blindati e non realizzavano l'unione tra il popolo e gli uomini che rappresentavano i partiti stessi . Ma il nostro era un discorso culturale in cui si diceva che tutti i cittadini in maniera omogenea, tutti dovessero avere pari opportunità di apprendimento e di autodeterminazione. Il nostro movimento civico era trasversale ai partiti, il cui collante era il programma; il programma ci univa e il risultato fu ottimo, più di 4000 voti"

Una volta mi ha detto che prima di scendere in politica eri ben visto da tutta la cittadinanza, dopo la scelta dell'impegno politico c'è addirittura qualcuno che la odia?
"durante quella campagna elettorale sono stato indicato come massone da chi gli faceva comodo che io fossi massone e rifondaiolo da chi gli faceva comodo che io fossi rifondaiolo, dimenticando le mie origini culturali e cristiane, perché io sono con tutte le difficoltà che ciò implica, un cattolico e quindi non potevo essere né massone né marxista. Noi eravamo un gruppo di amici che voleva portare delle idee nuove dicendo basta alla politica blindata dei partiti di allora e far crescere il paese che ha bisogno oggi come allora, di un progetto solido, perché Acri sta morendo e solo con le" strutture culturali" supererà l'isolamento e si potrà inserire in un contesto sociale che abbia sbocchi seri e per fare questo ci vuole programmazione"


Ascolto le sue parole trovandoci dentro un substrato culturale politico che parte dalle esperienze extraparlamentari giovanili molto spostate a sinistra e approda alla dottrina sociale della chiesa; entrambe le esperienze convivono nel suo parlare, nella sua visione del mondo; liberamente interpretando un passo di Heidegger, direi che l'avere una visione del mondo è un'occasione spirituale che dovrebbe riguardare tutti, dal contadino all'uomo colto, dal cittadino al politico, con la differenza che l'uomo impegnato in politica ha in più la responsabilità di scrutare il mondo e di leggerne la vitalità e il torpore, per interpretarne le esigenze sociali e, magari, rendere migliore la vita a tutti i cittadini.

Continuo ad ascoltare questa sua versione della storia di quegli anni, chiedendogli il perché la Pigna si scioglie e confluisce nei partiti
"la risposta alle nostre aspirazioni da parte delle forze politiche è stata quella di chiudersi a riccio, rimettendo in campo forze del passato ripescate per combattere "il nuovo"; ma era il vecchio che ritornava per soffocare istanze molto sentite dalla popolazione; perdemmo le elezioni, ma sappiamo anche che fine ha fatto quella amministrazione che, per implosione, certo non per merito nostro è scoppiata.
Nelle elezioni del 2000 abbiamo fatto una disamina a tutto campo ma questo nostro modo nuovo di fare politica non piaceva e la sola apertura l'abbiamo trovata nel centro destra. La Pigna non ha tradito il voto elettorale perché l'accordo col centro destra ed il loro candidato sindaco l'abbiamo fatto prima del ballottaggio, un accordo sul programma; poi ci sottoponemmo al giudizio dell'elettorato che poteva scegliere di non votarci più.
Nell'amministrare la città ci trovammo poi in assonanza con il modo di fare e programmare degli amici del centrodestra, avemmo la possibilità di portare avanti le nostre idee progettuali e alla fine fu naturale volendo continuare ad impegnarci in politica aderire ad una forza nuova che si stava allora costruendo e confluimmo nell'UDC.
L'impegno che ci eravamo dati come movimento era stato mantenuto e, a torto o a ragione,ritenemmo che quella fase politica si era esaurita".


Una scelta dettata anche dal desiderio di far carriera politica?
"Questa è stata un'altra accusa rivolta al movimento e a me personalmente, ma ti posso dire che io ho rifiutato di fare determinati percorsi in quanto essendo medico di famiglia ed appassionato del mio lavoro fare al scelta di chiudere l'ambulatorio per intraprendere altri percorsi non era e non è nelle mie intenzioni; il mio impegno politico è solo per la mia comunità, per Acri; questo non è stato compreso da molti pensando a delle mie ambizioni, ma abbiamo dimostrato che ciò non è vero in quanto siamo entrati in un partito strutturato, con delle gerarchie ben definite per cui chi arrivava per ultimo, a meno che non fosse folle, non poteva pretendere di andare a fare la prima donna e nessuno di noi della Pigna voleva fare la prima donna ma portare un mattone per la costruzione di quel centro di eccellenza che dovrebbe essere Acri"

Gli diamo atto che la Pigna è stata la novità più rivoluzionaria degli ultimi dieci anni ad Acri, che ha raggiunto l'obiettivo di cambiare la classe dirigente del paese e comprendiamo anche la scelta di voler continuare ad essere determinanti per le scelte del paese confluendo nell'Udc in quanto la chiusura a riccio del centro sinistra era evidente e per chiarire una volta del tutto, anche per una verità storica, come andarono le cose, De Vincenti fa un complimento al "senatore Trematerra che capita la forza e la passione del nostro movimento ha tentato di ammaliarci, ma il matrimonio tra la Pigna e l'Udc non è stato un matrimonio di ammaliamento ma di reciproca convenienza: noi abbiamo trovato nell'Udc una sponda per continuare a portare avanti le nostre idee non perdendo la nostra anima moderata e cristiana che guarda al sociale e non condivide il capitalismo rampante di Berlusconi".

Comprendiamo la scelta della Pigna ma non la condividiamo e allora in molti si sentirono delusi, si sentirono traditi e le critiche fioccarono come in una vigorosa nevicata d'inverno, ma questa mia notazione non lo lascia muto, anzi mi risponde con una frase di Follini (ex segretario nazionale dell'UDC) che in un libro intervista dal titolo "Intervista ai moderati" in cui critica Berlusconi, risponde alla domanda sul perché si ritrova nel centro destra dicendo tassativamente:
"perché sicuramente è meglio che trovarsi nel centro sinistra"

Si riconosce in questa risposta di Follini?
"Si perché oggi non esistono più steccati ideologici e l'economia capitalistica è quasi universalmente accettata; oggi esiste una liberal democrazia e una social democrazia e quello che distingue per i moderati una dall'altra, sono le tematiche sociali, cioè cosa si mette in atto per far si che non ci sia una grossa disparità fra i fortunati e i meno fortunati della terra. Guarda un po' le politiche sociali dell'UDC che vanno in questa direzione: la famiglia, la scuola, l'anziano, il sud; con tutte le deficienze del caso in quanto l'UDC fa parte di una coalizione in cui ci sono interessi a volte divergenti e sui quali ho le identiche perplessità di Follini"

Oggi Follini, però. si è messo da parte.
"Follini è rimasto un personaggio autorevole nell'UDC; ha avuto il coraggio di dimettersi, ha visto ridimensionare il suo programma politico anche se sul sistema proporzionale ha visto giusto in quanto ora abbiamo un attacco a tre punte e non solo il leader monarca Berlusconi. Follini aveva chiesto cose ben precise che non sono state tutte accolte e ha rimesso il mandato pure essendo stato eletto all'unanimità tre mesi prima in un congresso. Il suo valore politico Follini lo ha dimostrato proprio quando si è messo al lavoro in seconda fila e questo è indicativo di come l'Udc abbia più anime e noi che abbiamo una posizione moderata troviamo lo spazio che ci serve per lavorare. Si parlava di grande centro perché le differenze tra Follini e Rutelli, in fondo quali sono?"

Durante il suo parlare ci fa tante domande, tenta di coinvolgerci, ci riesce pure, ma ci interessa sentire cos'è questo grande centro, su quali basi sociali mette radici e lui scomoda Giovanni Paolo II, dicendoci che "l'idea della moderazione presuppone l'accettazione di un capitalismo "umano"e nella Centesimus Annus (enciclica scritta nel centenario della "Rerum novarum" di Leone XIII), nel momento in cui cade il comunismo, Giovanni Paolo II non esalta il capitalismo, dice io non ero comunista e non sono capitalista, ma indica una terza via, quella della dignità della persona e del suo rispetto, a prescindere dalla sua condizione sociale"

Una terza via, certo! malagevole e tortuosa, in cui il papa ammette che la società dei consumi "tende a sconfiggere il marxismo sul terreno di un puro materialismo, mostrando come una società di libero mercato possa conseguire un soddisfacimento più pieno dei bisogni materiali umani di quello assicurato dal comunismo, ed escludendo egualmente i valori spirituali" (Giovanni Paolo II)

Ma torniamo ad Acri, al centro di eccellenza che non abbiamo visto durante il governo del centro destra e non vediamo ora col centro sinistra; restano le deficienze sociali e culturali di un paese che stenta.
"Non avete visto un centro di eccellenza perché non è stato completato il progetto. Se si guarda un bambino si può vedere un adulto; così partendo da quello che era Acri all'inizio del governo del centro destra e come l'abbiamo lasciato dopo 5 anni questo non è poco.
Per l'ambiente abbiamo bonificato le centinaia di discariche abusive; abbiamo attuato l'ingresso nel Parco Nazionale della Sila ; abbiamo iniziato un discorso di sensibilizzazione con i ragazzi, abbiamo partecipato a gare promozionali, a cui teneva tanto l'assessore Tempesta dal titolo "ambientiadi"; abbiamo avviato la raccolta differenziata, fatto il monitoraggio delle acque e della salubrità dell'aria
Insomma dal punto di vista delle politiche ambientali abbiamo fatto un'inversione di tendenza importante nel lungo termine, andando verso una certa linea culturale e di fatti concreti
".

La sanità e il sociale quali passi avanti ha fatto con voi?
"Grazie alle nostre pressioni abbiamo potenziato con strumenti e con servizi un ospedale che rischiava di chiudere e su cui il centro sinistra attuò uno sciopero.
I servizi del poliambulatorio sono stati aumentati con l'arrivo di altri specialisti e il potenziamento di quelli esistenti. Abbiamo fatto indagini epidemiologiche sui tumori in quanto si pensava che ci fossero zone del paese più a rischio di altre, dimostrando che l'indice di incidenza è quello che ci aspettavamo in un comune non industrializzato.
Sul sociale noi abbiamo trovato una situazione disastrosa con la chiusura di due cooperative di servizi "Insieme",per l'aiuto agli anziani ed "Arcobaleno" che gestiva un asilo nido ; abbiamo ripristinato il servizio di asilo nido, fatto una convenzione per l'assistenza all'handicap e iniziato una politica verso gli anziani come centro di ascolto e di aggregazione e la creazione di un segretariato sociale
"

Piccole attenzioni dottore, piccole attenzioni importanti ma forse non sufficienti a creare il centro di eccellenza!
"si deve riflettere sulle piccole attenzioni; si vedono sempre le grandi cose e si trascurano le piccole attenzioni che possono cambiare in meglio la vita dei cittadini; ad esempio l'autobus per raggiungere il cimitero e per raggiungere le terme; la navetta per l'anfiteatro. Avevamo messo sul programma anche l'alfabetizzazione dell'immigrato per meglio integrarlo nella società acrese!"

Un discorso sociale interrotto dalla sconfitta?
"Spero che lo riprenda questa amministrazione"

L'attuale assessore ai servizi sociali cosa dice?
"Questa amministrazione nel Bilancio di previsione ha spostato 180.000,00 euro dai servizi socio culturali, ha tolto risorse ai servizi sociali e, con questo, penso di avervi risposto esaurientemente!"

Ci può dare un giudizio politico sulle scelte culturali dell'attuale amministrazione?
"Il sindaco Coschignano ha parlato nelle sue linee programmatiche, non in propaganda elettorale ma nelle linee programmatiche, delle nostre manifestazioni culturali come attività di basso prestigio; ne citO alcune a memoria per far giudicare i lettori sulla loro portata:
- ACRI CULTURA E STORIA;
- FIGURA E OPERA DEL BEATO ANGELO;
- LE CITTÀ DEL TERZO MILLENNIO;
- LA CALABRIA CITRA NEL RISORGIMENTO 1848 1860 SOCIETA', POLITICA E CULTURA
... insomma dimmi tu se sono manifestazioni di basso profilo?
Ci accusavamo poi di aver patrocinare troppe manifestazioni culturali, e non si capiva che tante manifestazione erano sintomo di vivacità culturale. Non dimentichiamo poi il premio Arena che già nel 1999'allora amministrazione voleva mettere da parte
"

Erano forse le vostre iniziative fine a se stesse, che non avendo un seguito morivano senza creare il centro di eccellenza che lei dice?
"Dovevamo arrivare al centro di eccellenza e sono le piccole cose che contano; la cultura è un humus, la cultura è tutto quello di cui stiamo parlando: i servizi sociali, l'urbanistica, la sanità, queste manifestazioni, la cultura non è solo il libro e il fatto letterario.
La cultura è non illudere le persone, perché noi non abbiamo mai illuso le persone, non abbiamo detto a 203 persone che le occupavamo, cose che dicevano in campagna elettorale i nostri avversari e ora devono ritornare sui loro passi! Questo è un fatto importante di cultura
".

Sul Museo Vigliaturo?
"Il discorso sul museo Vigliaturo è importante, un artista di ambito internazionale fa un discorso culturale importante ad Acri e su questo l'attuale amministrazione sta dando continuità alle cose già fatte da noi, con l'approvazione del regolamento e con l'assessore al ramo che ci sta lavorando con amore;di questo do atto all'attuale amministrazione".

Di botto gli lancio la domanda che sta aspettando dall'inizio dell'intervista, un numero: 660?
"Siamo su questo tema allo scontro e non faremo sconti; noi ci sappiamo che è un'opera vitale per Acri e in Consiglio Comunale l'attuale Sindaco diceva che non c'era uno straccio di carta sulla statale 660 ed è stato inutile ricordargli che la 660 aveva un finanziamento di 70 miliari di vecchie lire, una progettazione fatta dall'ingegnere Marra dell'Anas; un geologo, Angelo Nacci dell'Anas che ha fatto lo studio geologico e l'ingegnere Montesanti che ha fatto lo studio di prefattibilità ambientale regolarmente approvato; due conferenze di servizio.
Le carte c'erano e ci sono, possono dire che il tragitto non piace assumendosene la responsabilità politica e personale, ma dire che non c'era uno straccio di carta fa perdere credibilità a chi lo dice.
Lei mi dice che il progetto era, quindi, finanziato?
"Noi abbiamo lasciato un progetto finanziato e completo, si sono riunite in due conferenze di servizio tutti i sindaci dei comuni interessati alla costruzione,riunioni in cui era presente anche l'architetto Padula in qualità di vice presidente della Comunità Montana del centro sinistra e, quindi, è a conoscenza di questi fatti
"

Si farà o no questa strada?
"la strada ce la devono fare e l'assessore Falco anche su questo sito ha detto che ad aprile si apriranno i cantieri…io aspetto!"

Sul progetto del centro sinistra che mi dice?
"Il loro è un progetto dell'ufficio tecnico del comune e, con tutto il rispetto per l'ufficio tecnico del comune, non penso abbia le capacità di fare un progetto di questo tipo.
Come cittadino mi interessa andare a Cosenza, come politico le mie scelte non erano campate in aria ma date dalla Spea (società di Roma incaricata nel 1999 di fare i tre tragitti per aggirare la frana) e noi abbiamo scelto quello presentato dietro consiglio dell'allora assessore ai lavori pubblici regionali ingegnere Misiti il quale disse, a me personalmente, "le gallerie si fanno quando non ci sono alternative" per cui fare il tragitto che aggira la frana portò ad un suo impegno di finanziare metà dell'opera; infatti, ci fece avere 40 miliardi che sono lì finalizzati a questo. I soldi che possono scomparire sono i soldi dell'Anas, sono 15 milioni di euro che l'Anas non ha specificatamente finalizzati alla 660. In caso ciò succedesse nessuno ci venga a dire che c'è stato qualcuno che ah messo il bastone tra le ruote e soldi dell'Anas non ci sono più!
"

Qualcuno di potente?
"Gli attuali amministratori stanno dicendo sia in pubblico che in privato, che c'è qualcuno che ostacola l'Anas affinché non approvi il loro progetto; non so come l'Anas possa approvare un progetto che progetto non è in quanto è soltanto una indicazione dell'ufficio tecnico del comune…."

Qualcuno chi?
"Il qualcuno che loro stanno individuando è il senatore Trematerra, il quale in questi anni ha dimostrato di avere molte attenzioni per Acri e ritengo, data la sua statura di politico, non sia pensabile una tale ripicca. Il gioco dell'attuale amministrazione e quello di buttarsi in avanti per non cadere indietro, perché tra le altre cose io ho chiesto un incontro con i tecnici del progetto su cui noi abbiamo recuperato i fondi, perché si badi che non è il progetto del centro destra ma è dell'Anas, e con i tecnici del progetto della galleria per un pubblico confronto sui difetti e i pregi; non solo l'ho chiesto in consiglio comunale ma anche, con testimone Gianluca, lo chiesi scambiando due parole con l'assessore al ramo, sto aspettando; ma ripeto se non si farà la strada se ne dovranno assumere tutte le responsabilità".

Su questa opera si gioca il futuro politico e culturale di Acri?
"un centro di eccellenza deve avere delle precondizioni, per il progresso le infrastrutture sono necessarie come il pane; così come la Sibari Sila su cui sono stati messi 50 miliardi delle vecchie lire per il primo tratto e ora sai quale è stata l'ultima proposta della provincia? È stata di spostare questi soldi finalizzati alla Sibari Sila sulla 106.
Il progetto Sibari-Sila era stato condiviso dall'allora assessore Misiti e mi dispiace che se ne sia andato, in quanto aveva le idee chiare quando parlava delle trasversali che dovevano unire il mare ai monti per dare una offerta completa a chi veniva a visitare la Calabria; una di queste trasversalii si sta realizzando, è la trasversale delle Serre, un'altra doveva essere la Bovalino Reggio e poi la Sibari Sila.
Non so se si realizzerà ma nella Regione hanno, ora, altri problemi; abbiamo assistito ad una grossa lite sui direttori delle Asl e un consigliere di maggioranza Antonio Acri per 10 anni presidente della Provincia di Cosenza, quindi non l'ultimo arrivato, sta muovendo forti critiche pubbliche all'amministrazione Loiero.
Inoltre con le infrastrutture viarie devono contribuire a creare un "centro di eccellenza" le strutture interne, quelle opere finanziate con i PSU-PRU-PIT-palazzetto dello sport-piazze-etc, che renderanno ancora più bello e vivibile il nostro paese, lo renderanno"appetibile ai turisti"; il tutto per movimentare la nostra economia (non abbiamo parlato di tutte le tematiche del lavoro), altrimenti Acri nel tempo sarà destinato a ruoli sempre più marginali
"

Quale paese sogna?
"Un paese in cui sia molto alto il senso critico e di autocritica, dove ognuno abbia opportunità per realizzarsi nella vita,sia consapevole delle proprie scelte e tutti abbiano consapevolezza della responsabilità "individuale" che ci deve guidare, un paese in cui gli abitanti siano tutti "cittadini" consapevoli dei propri diritti e dei propri doveri"

A rileggere le sue parole, superficialmente critiche verso il Sindaco Coschignano, ritroviamo la rivoluzione che in fondo e, forse, inconsapevolmente ha fatto questo ayatollah che nel 1997 decise di spostare il suo impegno dal sociale al politico, storicamente andranno rilette le sue parole di quegli anni, col tempo si avrà una verità storica; ora si impegna ad essere una opposizione costruttiva e, a registratore oramai spento, parliamo del periodico "La voce della Città" che da organo di stampa del potere è ora organo di stampa dell'opposizione, in cui continuano a comparire articoli non firmati, in quanto come dice De Vincenti, la redazione di questo giornale ha un comune sentire e gli articoli nascono a più mani; io gli dico che sembrano tutti frutto della sua di mano, lui dice che uno dei libri che maggiormente regala e tiene caro è "Trattato sulla tolleranza" di Voltaire e, con questo, la mia richiesta di spiegazioni dovrebbe essere soddisfatta.
La mia speranza è che questa amministrazione di concerto con questa opposizione possa raggiungere una rilettura storica della storia di Acri negli ultimi 80 anni, magari facendo spazio a nuovi studiosi e non ai soliti intellettuali amati da tutte le amministrazioni, magari ripercorrendo le tappe fondamentali di un paese che anche grazie ad una amministrazione di centro destra ha visto rinnovare la sua classe dirigente e, di sicuro, non tutto quanto prodotto in cinque anni di governo Tenuta è da buttare.



PUBBLICATO 15/1/2006

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