Speciale fine anno 2005.
Vincenzo Barone
Il motto di gattopardiana memoria riecheggia in sintesi lo spirito di un 2005 che è ormai in archivio. La vittoria del centrosinistra alle consultazioni elettorali e la conseguente elezione del sindaco Elio Coschigano è di certo il fatto che più di tutti merita di essere inserito al primo posto nella scala degli avvenimenti più interessanti dell'anno che si sta avviando alla conclusione. I primi mesi dell'almanacco 2005 si sono caratterizzati per l'avvio di una campagna elettorale per alcuni versi senza precedenti. In primis per la straordinaria quantità di candidati (263 cittadini aspiranti consiglieri) e poi per lo scontro acceso che si è verificato tra i candidati alla poltrona di primo cittadino. Il passaggio dal centrodestra al centrosinistra non è avvenuto senza discontinuità. Nonostante al primo turno il sindaco uscente Nicola Tenuta avesse racimolato una manciata di voti in più rispetto all'antagonista Coschignano, dopo il ballottaggio la situazione si è ribaltata. Pur avendo stretto un accordo con la lista civica Acri Nostra, guidata dal leader Salvatore Ferraro, infatti, il centrodestra ha dovuto cedere il testimone alla coalizione opposta. E' proseguito poi con un infuocato confronto politico il vecchio anno. Vivaci discussioni su nuove proposte e vecchi ed irrisolti problemi. Si è parlato, come tradizione vuole, dell'annosa frana che interessa la Ss660, l'arteria che collega Acri con il capoluogo provinciale e con gli altri centri della Valle del Crati. Si è puntato l'indice su nuovi ipotetici percorsi, tanto che ancora non si sa se ce ne sia uno definitivo (o almeno realizzabile). Si è posto il problema di capire a quale capitolo sia arrivato il libro sullo stato della famosa Sibari-Sila, l'infrastruttura che dovrà mettere in comunicazione Acri con la piana ionica. Si è detto tanto, si è fatto poco. Il commercio al dettaglio muore sotto i colpi del mercato globale e del digital divide, ossia l'isolamento totale che si registra nell'ambito delle nuove tecnologie dell'informazione e della comunicazione. Resistono, senza pochi sforzi, le attività agricole disseminate sul territorio. Intanto si scorgono i primi tentativi di riconquistare il terreno perduto. Gli artigiani si stanno organizzando per riportare all'antico splendore i loro mestieri. Sforzi soprattutto rivolti alla valorizzazione di un'arte che col passare del tempo è finita nelle mani di pochi e fortunati eletti che hanno preferito l'officina alle aule dell'università. La più interessante delle proposte, sulla quale gli artigiani stessi lavoreranno nell'immediato futuro, è quella di far tornare ad Acri, per alcuni mesi all'anno e sfruttando la formula della vacanza-studio, i figli di quegli emigrati che vivono nel Canada e negli Stati Uniti. Ci sono già gruppi di persone che stanno contattando le comunità calabresi in America per valutare la possibilità di rendere operativo questo progetto. L'idea è rivolta alla valorizzazione dell'artigianato locale. Sul fronte della valorizzazione dei prodotti tipici è nato un consorzio dei produttori acresi "CopAcri" il cui scopo è quello di mettere insieme le energie al fine di portare in alto i "gioielli" della tavola acrese: salsicce e salumi prodotti con le carni dell'endemico suino nero. In ambito artistico, accanto alla manifestazione AmpiteAcri, che ha preso il posto della vecchia Acrinscena, merita di essere citata la presentazione del museo, che sarà inaugurato in primavera, dedicato al maestro del vetro Silvio Vigliaturo. Un interessante sala espositiva, già allestita nel palazzo Sanseverino-Falcone, accoglie le opere dell'artista conosciuto in tutto il mondo per le sue originali creazioni. Restano in primo piano le problematiche legate alla tutela del patrimonio ambientale, messo a dura prova dall'abitudine di quei cittadini "poco educati" di abbandonare i rifiuti ingombranti ai bordi delle strade, nelle piazzole riservate alla sosta. Continua ad essere predominante l'aspetto dell'inquinamento ambientale e si fa sempre più seria la questione della contaminazione delle falde acquifere superficiali. |
PUBBLICATO 6/1/2006
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