Opinione Letto 2306  |    Stampa articolo

L’inganno del 5 per mille.

Maurizio Garotti
Foto © Acri In Rete
Quanto espresso da Nello Serra nell'articolo dal titolo Zero per 1000 al sociale se proprio non lo si può definire del tutto falso, quantomeno lo si può definire non corrispondente alla realtà.
Per essere più chiari, partiamo dall'unico fatto certo, e cioè che la legge finanziaria (Legge 23 dicembre 2005 n. 266, articolo 1, comma 337) aveva previsto per l'anno 2006, a titolo sperimentale, la destinazione in base alla scelta del contribuente di una quota pari al 5 per mille dell'imposta sul reddito delle persone fisiche a finalità di sostegno del volontariato, onlus, associazioni di promozione sociale e di altre fondazioni e associazioni riconosciute; finanziamento della ricerca scientifica e delle università; finanziamento della ricerca sanitaria; attività sociali svolte dal comune di residenza del contribuente.

Bastano queste poche righe, interamente copiate dal sito dell'Agenzia delle Entrate, per far comprendere che l'esperimento promosso dal ministro Tremonti era sin dall'inizio discutibile e destinato ad ingannare il volontariato, in quanto il volontariato stesso non era l'unico destinatario del provvedimento, ma doveva spartirsi la torta in concorrenza, addirittura, con la ricerca scientifica, le università e con le attività sociali dei Comuni.
Se ciò non bastava, prendendo solo l'esempio di quanto successo ad Acri, solo le associazioni e le cooperative che sono riuscite a legarsi ai CAF o ai Sindacati (ledendo il sacro principio dell'indipendenze del volontariato da qualsiasi potere) possono sperare di aver raccolto qualcosa dal provvedimento del 5 per mille.
Senza voler fare maligne insinuazioni, e tralasciando di accertare e approfondire il possibile comportamento scorretto di alcuni rappresentanti di movimenti che, per raccogliere qualcosa in più, non hanno esitato a diffamare l'attività di associazioni che da anni operano sul territorio; oppure, la possibilità (ma prendiamola, appunto, solo come possibilità o come mia fantasia e non come certezza!) che alcuni contribuenti indecisi o che volevano destinare il 5 per mille ad una associazione, si sono trovati stampati d'ufficio sulla dichiarazione dei redditi il codice fiscale di un'altra associazione.

Detto ciò, resta da chiarire che il Volontariato non ha bisogno di questi esperimenti tremontiani; il volontariato ha bisogno di gente competente sulle poltrone degli assessorati di riferimento; ha bisogno che le promesse che i politici fanno vengano mantenute; non come sta succedendo ad Acri, dove l'impegno dell'assessore al Bilancio di finanziare progetti sociali e di pubblica utilità da attuare sul territorio abbia, ad oggi, prodotto zero euro per le associazioni nonostante di progetti ne siano stati presentati!

Oltre a ciò, l'incipit dell'articolo di Serra che recita "Il sociale non porta voti, il sociale non scende sulle piazze…" è quasi l'epitaffio di un mondo del volontariato che si arrende alle nefandezze e alle incompetenze dei politici; non deve essere così! Perché il volontariato è un soggetto politico forte che arriva là dove lo Stato non arriva, che ha radici solide nella comunità in cui nasce e opera, che trova le sue motivazioni a lavorare nella gente e nel territorio di appartenenza e, da soggetto politico forte, deve impedire fatti gravi come l'apertura da parte dell'Amministrazione Comunale di Acri ad associazioni non del posto per la gestione di alcuni servizi (si veda il bando per il Centro Aggregativo Polifunzionale" Legge 285/97 - Interventi Per L'infanzia e L'adolescenza che sarà gestito da Il Centro Calabrese per la Ricerca e le Esperienze Sociali di Cosenza; oppure il "fattaccio" del Servizio Civile affidato ad una associazione di Catanzaro!).
Insomma, non è la cancellazione del 5 per mille dalla finanziaria che ci deve fare incazzare e rendere meno felici caro Nello Serra; semmai ci deve fare incazzare che tra i tagli previsti dal Governo Prodi ci sono pure quelli al volontariato; ci deve fare incazzare che l'Amministrazione Comunale naviga a vista nei servizi sociali irrimediabilmente minando, con le sue scelte, il rapporto tra il Comune e le attività di terzo settore che per anni sul territorio acrese hanno fatto un egregio lavoro di supplenza (supplenza anche delle deficienze comunali in fatto di servizi sociali) e, ora, dopo anni di esperienza guadagnata sul campo sono pronte a poter anche fare un lavoro di qualità ancora maggiore nell'offrire i servizi.

Inoltre, egr. sig. Serra, trovo esagerato scrivere che il provvedimento del 5 per mille promosso dal passato Governo era una forma "di democrazia partecipata, di solidarietà diffusa che alla fine avrebbe spazzato via le organizzazioni autocelebrative e statiche, premiando quelle volenterose e dinamiche, nelle quali la gente crede perché le vede operare e le conosce da vicino", in quanto, c'era e c'è la possibilità di dare soldi al volontariato e poter detrarre dalla dichiarazione dei redditi parte o l'intero importo e, poi, le prime palestre di democrazia partecipata devono essere le associazioni (così come un tempo lo erano le sezioni dei partiti) che, invece, troppo spesso sono statiche e autocelebrative proprio nelle cariche statutarie (senza per questo voler spiare nel giardino altrui!)

In conclusione, il discorso di Nello che da anni è nel mondo del volontariato mosso e guidato dagli insegnamenti di Don Lorenzo Milani (far strada ai poveri senza farsi strada, diceva Don Milani), è asimmetrico rispetto ad una realtà del volontariato acrese che è alquanto composita sia per i diversi ambiti di intervento, sia per i valori di riferimento di ogni singolo movimento; quindi, senza voler fare polemiche, ma ritenendo che i valori di democrazia, di legalità e soprattutto di correttezza deontologica insite in alcune associazioni operanti ad Acri, non sono altresì bagaglio di tutte le associazioni, ritengo che il fatto che non ci sia più lo strumento del 5 per mille debba essere da stimolo per pretendere da chi ci governa a livello locale e nazionale, delle serie iniziative in favore del volontariato e mai più dei velleitari esperimenti pre elettorali come il 5 per mille.
Tante belle cose a tutti i lettori.


PUBBLICATO 6/11/2006

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