Pino Capalbo: "Giunta oscurantista nei confronti del Consiglio".
Luigi Chimento
Una domanda al vicepresidente dell'Ente montano. Del degrado di Parco Varrise, si è occupato più volte la stampa locale, cassa di risonanza di un'opinione pubblica oramai rassegnata a non veder decollare una delle località paesane a più alto potenziale turistico. Da poco, il civico consesso, ha votato all'unanimità un protocollo d'intesa che vede Amministrazione comunale e Comunità montana fianco a fianco, per valorizzare Varrise grazie ad un intervento di privati. Come mai è stata adottata questa soluzione? La verità, è che Varrise versa in uno stato di degrado che oramai si protrae da quasi dieci anni. Per un recupero reale occorrerebbero un milione e duecentomila euro di soldi pubblici: troppi se si considera che la comunità montana, proprietaria dell'ostello, ha un bilancio derivato, ovvero, completamente dipendente dai trasferimenti regionali. Per evitare di rimandare l'intervento sul Parco in eterno, condannando l'area al definitivo abbandono, abbiamo pensato, di concerto con Comune, di affidare ristrutturazione e gestione a privati. In questo modo, in tempi brevi sarà possibile la valorizzazione ambientale e culturale e si creeranno i presupposti per il rilancio di un'area che ha potenzialità da non sottovalutare. D'altronde, la valenza dell'idea è stata evidenziata dal fatto che lo schema di convenzione per l'affidamento ai privati, è stato votato all'unanimità dal consiglio comunale. Va dato atto all'opposizione, in quest'occasione, dell'onestà intellettuale dimostrata. E poi, occorre un intervento strutturale che preveda il funzionamento di Varrise tutto l'anno e non solo nei periodi estivi. Fermo restando, che per la prima volta, grazie anche al mio intervento diretto, Amministrazione comunale e Comunità Montana fanno tandem per andare incontro alle esigenze del territorio; per la prima volta vi è una sinergia per una meta condivisa. Questo non è poco considerato che, sovente, gli enti pubblici che operano su un medesimo territorio percorrono strade diverse per raggiungere lo stesso obiettivo o peggio ancora non trovano nemmeno una comunione d'intenti sugli obiettivi. La comunità montana è spesso considerata un ente superfluo, incapace di incidere sullo sviluppo reale del territorio…. Purtroppo, non sempre chi solleva tali critiche ha torto…! Credo che gli enti montani, in attesa di un loro potenziamento come fatto intravedere da recenti tendenze normative, debbano puntare più che alla creazione di servizi ex novo, al potenziamento di quelli già esistenti, attraverso una continua concertazione con gli altri enti istituzionali. Devono avere una funzione di supporto agli altri enti. La Destra Crati sta andando in tale direzione. Ne è un esempio concreto il protocollo d'intesa con l'Asl numero 4 che ha permesso di potenziare servizi sanitari essenziali per la collettività. Il Cup - centro unico di prenotazione - del distretto sanitario, adesso, dopo le polemiche per le interminabili file, eroga un servizio migliore grazie a personale inviato dalla comunità montana. Altre unità operative sono in forza al reparto di radiologia del nosocomio cittadino e agli uffici di medicina legale. Ecco, tutti questi sono esempi di come può rendersi utile la comunità montana. Questi sono tempi in cui la Destra Crati sembra essere caratterizzata da particolare fervore. Sappiamo di progetti che porterebbero Acri alla ribalta nazionale… E' stato da poco presentato - misura 1.10, Rete ecologica regionale, all'interno del Por Calabria 2000-2006 - il progetto "Museo permanente funghi e flora liofilizzati", che ha lo scopo di diffondere la conoscenza globale dei funghi e dei prodotti del sottobosco e, nel contempo, la valorizzazione ambientale sostenibile. Tale piattaforma micologica, sarebbe il primo museo permanente in Italia, il secondo in Europa ed il terzo nel mondo. Il progetto è stato redatto con l'importante contributo dell'Associazione micologica bresadola, che, ringrazio pubblicamente. Inoltre, anche la Destra Crati sta per essere coinvolta nel progetto Capsda, vale a dire il progetto, lanciato da un accordo fra Uncem e Regione Calabria, per favorire i cittadini nell'accesso ai servizi digitali della Pubblica Amministrazione. Ci saranno postazioni internet gratuite che potranno essere utilizzate per districarsi nel groviglio della burocrazia, supportati da personale competente. Il nuovo esecutivo della Destra Crati, ha al suo interno, tre consiglieri comunali acresi - Pino Capalbo, Pietro Pettinato e Walter Manes - con ottime possibilità di un posto anche per il segretario provinciale del Pdci Tonino Morrone. Vacche grasse per la sinistra acrese….era ora! Certamente è un buon momento per la sinistra acrese. Gli incarichi nella giunta della comunità montana testimoniano la ritrovata considerazione per il peso specifico di Acri nella media valle Crati; testimoniano la valenza politica di una sinistra acrese che ha gli uomini per dettare la rotta a livello provinciale. Una presenza cosi nutrita di politici acresi non potrà che giovare al Paese, soprattutto se sapremo lavorare di gruppo e se sapremo mantenere il collante con l'Amministrazione comunale. Come giudica l'operato dell'Amministrazione? Qual è il punto debole al quale porre rimedio? Fermo restano una iper attività improntata ad un paradigma generale che pone la volontà del cittadino al centro del sistema, questa è un'amministrazione che ha il limite di non riuscire a dare il giusto peso a quanto di buono sta facendo. Ricordo, ad esempio, l'impegno profuso per la 660 - di concerto con la Provincia - grazie al quale entro dicembre finalmente ci sarà la gara d'appalto. Il Psu per Piazza Beato Angelo permetterà di realizzare un centro polifunzionale e soprattutto la scuola resterà nel sito; l'Amministrazione ha recepito le istanze che provenivano dai cittadini, a testimonianza, dell'attenzione che essi rivestono. Tutto in linea, con il postulato secondo cui il centro storico e i quartieri periferici si valorizzano soltanto se le istituzioni sono capaci prima di tutto di non tagliare i servizi e poi di crearne nuovi. Chi deve correggere il tiro, comunque, è la giunta, che, presa da mille progetti e penso in assoluta buona fede, sta un pò dimenticando che occorre rendere il consiglio compartecipe di ogni scelta; una giunta che non ha ancora maturato del tutto la consapevolezza che il Consiglio Comunale è l'organo di indirizzo politico di un'Amministrazione; una giunta, che farà un "progresso relazionale" con il Consiglio quando condividerà con esso, in toto ed a monte, i percorsi amministrativi intrapresi. Finanche, una giunta, che - proprio per la natura del suo dna - deve istaurare un fattivo rapporto di collaborazione anche con i partiti. |
PUBBLICATO 1/11/2006
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