Geppino d’Alò con “Vetri taglienti” per la poesia, Giulio Angioni con “Le fiamme di Toledo” per la narrativa e Anna Grazia Ricca con “Storie di uomini e donne internati nel manicomio di Aversa 1880 – 1920" per la saggistica sono in vincitori della quinta edizione del Premio Letterario nazionale “Giuseppe Arena.”
La giuria, presieduta dal giornalista Mimmo Liguoro, e composta da A. Masullo, M. Petrusewicz, E. Flores, G. Persico, L. Reina, L. Lombardi Satriani, D. Scafoglio, e Josè Luis Gotor, non ha avuto un compito facile.
Migliaia i testi giunti all’ufficio culturale del comune e tutti meritevoli di essere menzionati. Utopia e sogno i temi predominanti della quinta edizione.
Sia il sindaco che l’assessore alla cultura hanno espresso soddisfazione per la riuscita dell’ evento che ha visto per due giorni la città di Acri al centro di un’ interessante iniziativa culturale che ha richiamato la partecipazione di tanti letterati provenienti da diverse zone dello Stivale.
“Abbiamo scelto l’ Arena sognatore perché egli sognava un mondo più giusto ed equo” ha detto il primo cittadino.
Una due giorni intensa e molto partecipata grazie a relatori di eccezione come Patrizia Resta, Franca Ferraro, Luigi Di Gianni, Franco Piperno.
Giuseppe Arena, docente, scrittore e poeta era nato ad Acri ma ha vissuto gran parte della sua vita a Napoli dove ha studiato e lavorato. Noto per i suoi studi sui problemi meridionali del settecento e dell’ottocento.
Tra i suoi scritti più apprezzati “la rivolta di un abate, “prima della ragione”, “pietre e rose” e “ombre del giorno.” Morì nel 1995 all’ età di sessanta anni.