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Lettera aperta al Sindaco di Acri.

Flavio Sposato
Foto © Acri In Rete
Spett.le Signor Sindaco,
I fatti accaduti pochi giorni fa a Vibo Valentia - dove un temporale, pur eccezionale, ha provocato quattro morti e l'allagamento di interi quartieri - che seguono quelli di Soverato e tanti altri che periodicamente, ma sempre più spesso, si ripetono nella nostra Calabria, hanno riportato alla ribalta dei mezzi di comunicazione il problema del dissesto idrogeologico, ribalta effimera, perché già sappiamo che tra pochi giorni tutto sarà dimenticato e rimosso.
Caro Sindaco, la situazione di Acri è uguale se non peggiore di quella di Vibo Valentia, per decenni il nostro territorio è stato stravolto e violentato senza criterio: fossi di scolo interrati, terreni impermealizzati, torrenti e ruscelli intubati senza rispettare criteri tecnici, acque deviate sulle pubbliche strade, reti di raccolta delle acque piovane diventate del tutto insufficienti, abbandono delle opere di difesa esistenti, una situazione esplosiva che mette a rischio tutta la cittadinanza.
Non vogliamo fare le Cassandre, ma solo invitarla a riflettere su questa situazione, non possiamo dormire sonni tranquilli per poi, speriamo mai, recriminare sulla sorte avversa e sulla calamità naturale, che naturale non sarebbe.
Ci rendiamo conto che il problema è enorme, di difficile soluzione e che non ci sono grandi disponibilità finanziarie, noi la invitiamo a non trincerarsi dietro a queste o ad altre altrettanto valide giustificazioni, ma a far fare a questo nostro Comune un salto di qualità: essere forse il primo tra i comuni calabresi ad affrontare organicamente il problema.
Analizzare e conoscere la situazione, programmare gli interventi più urgenti, destinare una parte dei lavori pubblici a questo scopo, imporre agli uffici comunali l'applicazione ed ai cittadini il rispetto dei regolamenti in materia, questa è la strada che La invitiamo ad imboccare.
Siamo convinti che i cittadini di Acri accetterebbero di buon grado qualche piazza, qualche strada, qualche muro rivestito in pietra, qualche lampione in meno, in cambio di sicurezza e di tranquillità per sé e per i propri beni.Grazie.


Flavio Sposato
Agronomo

PUBBLICATO 6/7/2006

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