Un tempio dell’arte contemporanea. Non c’è un termine diverso per definire il museo civico, dedicato al maestro del vetro Silvio Vigliaturo, inaugurato ieri pomeriggio nel settecentesco edificio che fu una residenza estiva dei Principi Sanseverino di Bisignano.
Straordinarie le dimensioni di questo centro espositivo ed altrettanto strepitose le ambizioni degli organizzatori, che sono convinti di far diventare Acri ed il suo suggestivo palazzo un grande luogo dedicato all’arte contemporanea. Ieri mattina, la presentazione ufficiale del museo. Sala delle adunanze ricca di personalità e di gente comune. La conferenza inaugurale, iniziata alle 11, oltre che una passerella di ringraziamenti si è rivelata un’occasione di confronto e di programmazione. Un pensiero nostalgico è stato rivolto a Giuseppe Tempesta, l’ex assessore alla Cultura del Comune di Acri, improvvisamente scomparso lo scorso anno.
È stato ricordato un uomo che «fortemente credeva in questo progetto, che può costituire per Acri un pretesto per uscire dagli schemi locali, innescando un ingente processo di sviluppo turistico-culturale».
Poi è stata la volta degli amministratori locali, che hanno ripercorso le tappe che hanno portato alla concretizzazione dell’iniziativa. Pomeriggio, prima del taglio del nastro, un altro convegno. All’incontro erano presenti parenti ed amici di Silvio Vigliaturo, rappresentanti della Regione Piemonte e della Regione Calabria, della Provincia di Torino e di quella di Cosenza, del Comune di Chieri, dove l’artista tuttora vive e lavora.
Nel corso degli interventi, dagli stessi delegati della Regione Piemonte il “massimo esponente dell’arte vetraria italiana” è stato insignito del “marchio dell’eccellenza artigiana”: un riconoscimento «assegnato a pochi, che rappresenta un collegamento con la tradizione ed un ponte tra il nord ed il sud».
La manifestazione ha quindi assunto un significato profondo. Silvio Vigliaturo, visibilmente commosso, con soddisfazione ha detto di essere «onorato e grato verso la città, che lo ha riconosciuto come un suo figlio. In questo bellissimo palazzo organizzeremo workshop, seminari, incontri».
In contemporanea è stato presentato il libro di Giuseppe Abbruzzo, edito dalla Fondazione “Vincenzo Padula”, intitolato “Il Palazzo dei Principi Sanseverino di Bisignano in Acri”.
Quella di ieri, intanto, per il centro presilano resterà una data da ricordare. Un evento dal quale tutto il Mezzogiorno potrà trarre aspirazione per inserirsi in un circuito artistico internazionale che grazie ai colori ed alle trasparenze del vetro sta cominciando a prendere forma.