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Consiglio Comunale minuto per minuto!

Luigi Chimento
Foto © Acri In Rete
Consiglio Comunale a dir poco concitato quello di venerdì.
I punti caldi sono la nuova perimetrazione dei Pru e l'assestamento di bilancio.
L'introduzione è affidata alla relazione dell'Assessore all'urbanistica Monaco. Ad animare il dibattito i soliti noti. Cerlino (minoranza) spiega le ragioni del no deciso dell'opposizione alla riperimetrazione Pru. "Non è inserita l'area del Purgatorio, vitale per il Paese, e poi invece viene messo il foro boario, già inserito nei Psu". Segue la Padula (maggioranza), che sottolinea come il bando Pru sia stato portato in Consiglio, anche senza il vincolo normativo, in ottemperanza a quella prassi di democrazia partecipata decantata sin dall'inizio della consiliatura.
Poi De Vincenti (minoranza). "Il foro boario è già finanziato dai Psu e ora lo riinserite nei Pru: questa è la vostra discontinuità. Sono passati sette mesi e ancora non sappiamo nulla su Pit, Psu, Piar". Il coordinatore della minoranza rincara la dose sul sindaco, al quale, a suo dire va accollata la responsabilità maggiore per le mancate decisioni.
E poi la volta di Manes (maggioranza) che riprende subito, in un rituale oramai consolidato in Consiglio, De Vincenti, riguardo al ruolo del sindaco. "La cultura della nostra maggioranza ha messo al centro la collegialità e la partecipazione. Il sindaco sta perseguendo tale linea e gli consiglio di continuare".
Manes che, tra le new entry in consiglio, ha dimostrato di essere tra i più preparati, critica l'operato dell'ex esecutivo. "Acri non diventa una città solo con la mera trasformazione lessicale. Avete fatto le piazze ma Acri negli ultimi anni ha accumulato ritardi socioeconomici. Sui Pru abbiamo ascoltato i cittadini. Noi cercheremo di riempire le piazze di contenuti".
La replica dell'opposizione è affidata all'ex primo cittadino Tenuta. "Nella discussione sui Pru non ci avete coinvolto. Se oggi discutiamo di 4 milioni di euro - il finanziamento Pru per Acri - lo dovete a noi centrodestra".
E la volta di Vuono ( maggioranza) e ancora di Monaco che sente il dovere di controbattere. "Purgatorio va riqualificata ma non cementificata. Dovrà servire per ricucire i rapporti con il centro storico. Deve rimanere la gran parte libera e siamo convinti di fare quello che la gente vuole".
Poi ancora la Padula e Cerlino ed a seguire la relazione sul bilancio dell'assessore al ramo Bonacci. Ricomincia la bagarre con le prime donne dei partiti protagonisti. E il trionfo della dialettica, del dire e del non dire, dell'arte della politica, che è anche - come ha detto il sindaco - la capacità di far diventare il bianco, nero. De Vincenti scherza con Manes "mi marca ad uomo è rimasto all'antica", precisando però i ruoli "il mio interlocutore privilegiato è il sindaco al di là delle risposte che ci darà il Consigliere Manes".
L'intervento di De Vincenti, cosi come quelli che seguiranno, tocca i punti caldi su cui si dibatte ad Acri. "L'etica predicata l'ho vista poco praticata", dice; poi pone l'accento sulla incapacità decisionale della maggioranza sulla questione di Piazza Annunziata e Purgatorio e su come la discontinuità sulla 660 sia deleteria per il paese. Dopo due ore di discussione tocca al sindaco, con la solita ironia caustica.
Dopo aver informato i cittadini sulle sue sane abitudini contadine - minestrella e bicchiere di vino alle otto della sera - in maniera velata, etichetta come classista, chi definisce salotto alcune piazze della città "ad Acri c'è gente che il salotto non c'è l'ha, se non possono venire nel salotto dobbiamo andare nella loro cucina. Lo deciderà il popolo cosa fare dell'isola pedonale".
Il sindaco poi risponde puntualmente a tutte le obiezioni elencate dall'opposizione con uno stillicidio di dati inseriti in frasi ad effetto che gli fanno riacquistare il consenso dell' "acrese medio non schierato politicamente" all'ascolto, che quindici minuti prima era rimasto affascinato e convinto da De Vincenti. Invita a non fare facili strumentalizzazioni sulla delicata materia degli edifici scolastici, salvo poi commettere la leggerezza - voluta o sfuggita, non si sa! - di interpretazione del pensiero di qualche consigliere.
Gli animi si turbano ma Cozzolino (che continua a fare confusione tra TU e LEI) mantiene le redini della situazione. Il Consiglio va avanti fino a tarda notte.
Morrone a proposito dei "lavoretti privati", dei quali hanno parlato dai banchi dell'opposizione, fa un interveto - indirizzato all'ex maggioranza ora, opposizione - che può essere sinterizzato con il detto "senti da quale pulpito viene la predica".
Il consiglio continua ma si era fatta ora tarda per continuare nell'ascolto.

PUBBLICATO 17/12/2005

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