La figura di Vincenzo Talarico.
Ufficio Stampa F. Padula
In quest’ultima sono stati premiati, nelle due edizioni del Premio, Gabriele Salvatores e Gianni Amelio. Talarico è stato giornalista, critico teatrale, scrittore e attore. Ha vissuto a Roma negli anni della “dolce vita” di Via Veneto, frequentando autentici santuari della cultura del tempo, quali il Caffè Aragno, Rosati o Canova. Qui lo si ritrovava a confrontarsi con gente come Ungaretti, Palazzeschi, Moravia, Guttuso, Flaiano, Repaci, Brancati o Alvaro. Ha indossato la toga di avvocato in numerosi film di successo, quali “Un giorno in pretura”,”Il bigamo” o “Il vigile”. Tra le varie iniziative connesse al Premio Padula, è stata collocata, nei pressi della casa natale di Talarico, nell’antico quartiere di Padia, una bacheca che ripercorre le fasi principali della sua esperienza di intellettuale poliedrico. E’ stata scoperta durante una cerimonia cui hanno preso parte, tra gli altri, il sindaco di Acri, Elio Coschignano, che per l’occasione indossava la fascia tricolore; il presidente della fondazione Padula, Giuseppe Cristofaro; il regista Gianni Amelio; alcuni assessori comunali, parenti di Talarico e la polizia municipale in alta uniforme. In questa circostanza è stato anche possibile visitare la casa in cui egli ha vissuto. Nell’ultima giornata del Premio è stato inoltre presentato un video, realizzato da Santino Salerno e Antonio Panzarella, intitolato “Vincenzo Talarico, un calabrese a Roma”. In circa trenta minuti scorrono le immagini di testimonianze d’eccezione, quali quelle di Ettore Scola o Walter Pedullà, oltre a scene ormai entrate a far parte della storia del cinema. E’ stato anche distribuito uno specimen, cioè una sintesi di sedici pagine, del relativo volume, che, unitamente al dvd del video di Salerno e Panzarella, verrà presentato a Roma, a fine febbraio. Il libro sarà pubblicato da Rubbettino. Per il presidente Giuseppe Cristofaro, “con questa iniziativa, la fondazione Padula intende allargare gli orizzonti relazionali della città di Acri e contribuire così alla crescita culturale della stessa. Essa inoltre ambisce a collocarsi tra i soggetti e le istituzioni che, operando per la valorizzazione delle risorse culturali della regione, guardano fiduciosi verso una Calabria moderna, interprete autentica della sua storia e verso un nuovo Mezzogiorno, che, nel Paese e in Europa, sia finalmente al passo con i tempi e protagonista del proprio futuro”. |
PUBBLICATO 6/12/2005
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