Ufficio protesi al quarto piano.
Vincenzo Barone
I pazienti che hanno necessità di rivolgersi allo sportello pubblico per prescrizioni o altre pratiche devono salire ben ottanta gradini prima di trovarsi di fronte all’ingresso dell’ufficio. Nel palazzo di via Viola, alto quattro piani, non esiste un ascensore. «La questione è molto seria», dice il figlio di un invalido totale mentre si accinge a percorrere la gradinata in salita. «Faccio queste scale su e giù per parecchie volte al mese. Ma il problema in realtà non è mio perché sono giovane e posso farlo. Si pensi invece a quelle persone che devono presentarsi a questo ufficio protesi e che hanno problemi alle ossa. Molti di loro sono anziani. Quindi è sbagliata la logica di sistemare uno sportello, riservato a chi ha problemi di spostamento, al quarto piano di una palazzina senza ascensore». In effetti la maggior parte degli utenti che hanno a che fare con l’ufficio dell’azienda sanitaria è portatore di protesi e presenta gravi problemi di deambulazione. Il disagio è enorme. Nel frattempo qualcuno ha anche sottoposto la problematica all’attenzione del direttore generale dell’azienda sanitaria n. 4 cosentina ed al direttore del distretto sanitario di Acri. La segnalazione è stata anche fatta recapitare all’ufficio relazioni con il pubblico dello stesso distretto e al sindaco del Comune di Acri, Elio Coschignano. Del problema si sta interessando anche qualche consigliere comunale della minoranza, che per la prossima seduta ordinaria del consiglio, ha annunciato di presentare un’interrogazione al primo cittadino per sapere se esiste la possibilità immediata di trasferire l’ufficio protesi e quello delle relazioni con il pubblico in un locale facilmente accessibile. Alcune proposte di localizzazione sono state avanzate da cittadini e commercianti del centro storico di Acri, i quali hanno chiesto di utilizzare il complesso delle vecchie scuole “Monachelle” per ospitare uffici sanitari, considerato che nella storica via Padula, ad un centinaio di metri dal maestoso edificio adiacente la chiesa di Santa Chiara, ci sono tuttora gli ambulatori della Saub. «Sarebbe una valida occasione per rivitalizzare il centro storico», dicono alcuni residenti del borgo. «Gli accessi ci sono e i parcheggi pure». Adesso, dunque, bisogna attendere che della questione, in tempi ragionevolmente brevi, se ne interessi tutta la classe politica.
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PUBBLICATO 13/11/2005
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