Una coltellata al collo, molte tracce di sangue dell'assassino e, almeno per ora,
nessuna ipotesi. E' stato il figlio a trovare il corpo senza vita dell'ex questore
di Genova
Arrigo Molinari, 73 anni, riverso in una pozza di sangue in una
stanza dell'hotel Ariston, di sua proprietà, ad Andora.
- L'allarme. Carlo Molinari stamane, era stato avvertito da una
cameriera preoccupata dal fatto che l'ex questore non rispondeva. Poco prima
delle 9, mentre si recava nell'albergo, ha notato una delle finestre della stanza
del padre al primo piano rotta. Carlo Molinari, dopo aver scoperto il
cadavere, ha dato l'allarme al 112. Secondo gli inquirenti l'assassino (o gli
assassini) potrebbe aver scavalcato la recinzione ed essersi poi arrampicati
fino al primo piano.
- Tracce di sangue. Intanto i carabinieri hanno trovato molte tracce
di sangue, tra cui alcune lasciate dall'assassino nella stanza di Molinari:
su un muro ci sarebbe, nettamente visibile, l'impronta di una mano. Altre tracce
ematiche sarebbero state trovate all'esterno dell'hotel.
- Extracomunitari. Secondo alcune testimonianze, molti extracomunitari
abitano nel complesso turistico, che in buona parte è composto anche
da bungalows. Gli immigrati sono ora nelle varie stazioni di carabinieri della
zona e vengono ascoltati come persone informate sui fatti.
- Il Ris. I carabinieri della compagnia di Alassio, coordinati
dal tenente Geremia Lugibello, hanno chiesto l'intervento dei colleghi
del Ris di Parma, il raggruppamento di investigazioni scientifiche. Il procuratore
Vincenzo Scolastico, impegnato nelle indagini, per ora non ha fatto alcuna
ipotesi sul movente del delitto. "Partiamo dai dati oggettivi, non da
supposizioni - ha detto - e attendiamo l'esito degli accertamenti del
Ris, che potrebbero fornire indicazioni preziose".
- La denuncia. Da avvocato, Arrigo Molinari si era impegnato ultimamente
contro il fenomeno dell'anatocismo bancario. In seguito a un suo esposto per
conto di un cliente, la procura della Repubblica di Imperia aveva aperto un'inchiesta
per usura aggravata indagando sei ex direttori della filiale di Imperia di un
istituto di credito che si sono succeduti dal 1982 al 2000. Nei giorni scorsi
si era svolto un incidente probatorio disposto dal gip Luigi Sanzo.
- Genova e Nuoro. Molinari era stato vicequestore vicario di Genova
e questore di Nuoro. Coinvolto nello scandalo della P2, era stato sospeso
dal servizio e poi reintegrato. Affermava con orgoglio di aver fatto parte di
Gladio.
- La Sardegna. A Nuoro aveva retto la questura per un anno, dal
maggio 1983 all'aprile 1984, quando era stato trasferito a Torino come dirigente
della Polizia di Frontiera. Durante la sua permanenza in Sardegna, Molinari
si era occupato del sequestro dei coniugi Salvatore Buffoni, cugino del
primo presidente della Corte d'Appello di Cagliari e della moglie Rina
Mulas. Tra le iniziative prese dal questore Molinari anche la richiesta
di applicazione della legge anticamorra agli incendiari.
- La famiglia. Vedovo da un paio di anni, aveva due figli, un maschio
ed una femmina. La moglie, Maria Teresa Pallavicino, anche lei avvocato,
aveva difeso alcuni brigatisti rossi durante gli anni del terrorismo. Molinari
era molto noto ai giornalisti liguri, ai quali segnalava di frequente i casi
più interessanti di cui si occupava come avvocato. Da qualche anno seguiva
anche il figlio, impegnato nell'attività di albergatore e di gestore
del Bingo di Imperia.
- La morte di Tenco. L'ex questore, era commissario a Sanremo quando
nel '67, durante il Festival, si suicidò Luigi Tenco. Fu il primo
ad entrare nella stanza del cantante. "Su tutto quello che è
accaduto nelle ore successive alla scoperta del suo cadavere - diceva
Arrigo Molinari -, non è stata ancora scritta tutta la verità".
Fonte: LaRepubblica.it