Mobbing!
Loredana Barillaro
Quesa parola che a tratti può sembrare oscura, estranea alla nostra vita, sta diventando sempre più partecipe del vivere quotidiano, del nostro lavorare quotidiano. MOBBING è un termine utilizzato dallo zoologo Konrad Lorenz per definire l'aggressività animale nei confronti di un intruso e, per analogia, è stato utilizzato anche nel campo della psicologia umana. Esso deriva dal verbo inglese to mob (aggredire, assalire) e - come esplicitato da numerosi studiosi del fenomenorinvia ad una situazione di conflitto endemico sul luogo di lavoro, per cui un mobbizzato è oggetto di persecuzione sistematica da parte di uno o più mobbers, un capo, i colleghi, l'azienda in concorso o meno tra loro; una situazione che danneggia la salute psicofisica della vittima, intacca la sua autostima, può indurlo a licenziarsi e, in certi casi, provocare addirittura il suicidio. Il sintomo più noto ed evidente è il progressivo allontanamento (abulia) del soggetto colpito dalla comunità lavorativa e dal depauperamento e dalla rarefazione delle relazioni sociali, amicali e affettive. Heinz Leymann definisce il mobbing sul lavoro "una forma di terrorismo psicologico che implica un atteggiamento ostile e non etico posto in essere in forma sistematica - e non occasionale o episodica da una o più persone, eminentemente nei confronti di un solo individuo il quale, a causa del mobbing, viene a trovarsi in una condizione indifesa e fatto oggetto di una serie di iniziative vessatorie e persecutorie. Queste iniziative debbono ricorrere con una determinata frequenza (statisticamente: almeno una volta alla settimana) e nell'arco di un lungo periodo di tempo (statisticamente: per almeno sei mesi di durata). A causa dell'alta frequenza e della lunga durata del comportamento ostile, questa forma di maltrattamento determina considerevoli sofferenze mentali, psicosomatiche e sociali". Conosco bene gli effetti nefasti del mobbing, poiché da ben otto anni
una persona a me estremamente cara lo subisce nell'ambiente lavorativo anche
da quelle persone che conosce da anni e che si sono sempre dichiarate amiche
e che, per questo ha rischiato di MORIRE.
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PUBBLICATO 11/9/2005
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