La mia idea sul "caso Tenuta".
Alessandro Meringolo
Mia madre mi racconta da sempre una storiella. In una famiglia ci sono due fratelli. Uno di questi dice in confidenza all'altro: Qualunque fosse stata la risposta alla sua provocazione, anche la più gentile, lui si sarebbe dichiarato offeso. Per questo non risponde ai chiarimenti che gli sono stati posti in merito alla sua provocazione. Il suo comportamento è simile a quello dei "bulletti" di quartiere che offendono e se ricevono una risposta, anche minimamente estranea ai loro canoni di gentilezza, passano alla violenza. Il loro scopo è proprio quello di creare queste situazioni, per confermare la loro convinzione di essere invincibili. L'unico modo per non subire reazioni dal signor Tenuta, era non rispondere e lasciare indiscusso il suo ruolo di invincibile paladino della giustizia. Un'altra tecnica retorica che utilizza il signor Tenuta (emersa nel forum di questo sito) è quella di rispondere alle provocazioni, tenendo in considerazione solo parti insignificanti dei discorsi degli avversari, sviando la discussione dal nocciolo essenziale e facendo innervosire l'altro, riuscendo così a evitare un confronto sui temi cruciali al quale forse risulterebbe '"sconfitto'". Nonostante tutto ciò, la mia positiva considerazione nei confronti della morale umana trova sempre nuovi spazi. Per questo confido nel fatto che, dopo tutto, il signor Tenuta sa rispondere alle domande che in tanti si sono posti e che anch'io mi pongo. Avevo pensato di strutturare una sorta di intervista. Io elenco alcune domande, e il signor Tenuta, se vuole, può rispondere seguendo il mio schema. Solo domanda e risposta, senza altri commenti. 1. E' a conoscenza del fatto che in alcune regioni del sud America si usa festeggiare con canti, balli e sfilate la morte di persone care? Come giudica questo comportamento? R. 2. Pensa che sia giusto "guardare avanti" quando disgrazie di questo tipo ci sconvolgono l'esistenza? Cosa bisognerebbe fare altrimenti? R. 3. Come mai si è identificato con la sua "carica politica" e tramite il suo partito per criticare scelte di carattere morale? Non pensa che avendo agito in questo modo ha dato prova del fatto che la sua non è una critica basata sull'etica umana, ma è piuttosto una "manovra politica"? R. 4. Preferisce il falso silenzio di circostanza o il chiasso colmo di sincero dolore? R. Confidando in una risposta colgo l'occasione per salutare tutti i frequentatori del sito. |
PUBBLICATO 8/9/2005
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