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Mi dimetto!

Damiano Pisarra
Foto © Acri In Rete
Dicono che il Comunismo, nella sua accezione marxista, e i "Comunisti" facciano parte di un'utopia.
Speculando la realtà effettuale delle cose questa affermazione potrebbe sembrare alquanto verosimile, considerando soprattutto l'incoerenza e la falsità che purtroppo nutrono il mondo della politica. Nella fattispecie faccio riferimento alla situazione in cui versa ormai da lunghi anni il P.R.C. di Acri.
In poco più di quattordici mesi, odio profondamente utilizzare questo termine, mi sono dovuto arrendere all'evidenza che una forza politica di sinistra possa essere di proprietà strettamente personale e la si possa rimaneggiare, vendere e deprezzare a proprio piacimento, secondo i propri interessi e sfruttando forze giovani in grado di poter dar prova di un fittizio rinnovamento e ricambio generazionale.
Quattordici mesi fa sono uscito da uno stato di "isolamento politico" in cui a piacimento si trovano molti giovani, per intraprendere un cammino che speravo potesse cambiare le sorti di una forza politica ricca di ideali di giustizia, uguaglianza, humanitas, però stretta fra le spire di pochi "Eletti" chiusi nelle proprie "barbe d'avorio", nell'arroganza più bieca, o meglio ancora nel più cattivo dei difetti: la presunzione. Sorrido perché sembra che io stia parlando delle fiere che Dante incontra all'inizio della "Commedia", ovviamente non mi ritengo Dante ma nell'incipit della mia di commedia ho incontrato una lonza lussuriosissima e compiacente del proprio aspetto, un leone forte della sua superbia e arroganza, e infine una lupa "carca ne la sua magrezza".
Mentre delle prime due ci si è liberati dopo una dura e accesa fase congressuale, la lupa ancora continua a tessere le sue trame, e a cercare attraverso le ormai forti posizioni che "a buon diritto" si è guadagnata, di incrementare il proprio potere. In tutto ciò dopo la bella vittoria del Centrosinistra ma vergognosa di Rifondazione, alcuni armati di buona volontà e volendo fare quasi da "Veltro", come veltri hanno ricevuto un calcio in faccia e sono stati allontanati dalle "stanze" affinché non venga intaccato un disegno ormai tristemente chiaro a tutti.
Concludo dichiarando, alla fine di questa mia riflessione, che mi dimetto, in questa sede perché altre non ne esistono; rassegno dunque le mie dimissioni dal direttivo e dalla segreteria politica del P.R.C. di Acri con l'intento di continuare a fare politica attiva perché la mia non è una resa.

PUBBLICATO 29/8/2005

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