Intervista al sindaco Coschignano.
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D. L’UDC ha presentato un’interrogazione in cui chiede lumi circa la riorganizzazione di alcuni importanti uffici comunali. R. La riorganizzazione ed il riassetto della macchina comunale era qualcosa di non più rinviabile, come preannunciato nelle dichiarazioni programmatiche. In quest’ottica abbiamo iniziato dagli uffici più qualificanti e cruciali. Lo sdoppiamento nella guida dell’ufficio urbanistico, così come di altri, avverrà tenendo conto della valorizzazione di energie nuove e qualificate. Questo processo sta avvenendo nella massima trasparenza e senza mortificare nessuno. Vorrei anche dire che la politica di criminalizzazione dell’avversario è una pratica di un recente passato, che ha rappresentato forse l’aspetto meno esaltante della precedente amministrazione. Non vorrei scendere nel polemico ma dalla utilizzazione delle risorse impiegatizie alla politica dei favoritismi per gli amici (stradelle, luci e quant’altro) gli esempi passati poco esaltanti sarebbero diversi. In ogni caso, qualora l’opposizione lo volesse, sono assolutamente disposto ad un confronto in un Consiglio comunale aperto al pubblico sulla validità del riassetto degli uffici. In quella sede si potrà confrontare la riorganizzazione seria da noi proposta con le teorie conservatrici e di mantenimento degli assetti di potere da parte dell’opposizione. D. Amphiteacri sta per concludersi: un giudizio sintetico ed un consuntivo. R. Il programma dell’estate è stato messo su in pochissimo tempo. Debbo dire, a giudicare dalla partecipazione del pubblico alle diverse serate, che è stato qualcosa di molto apprezzato. Durante la conferenza stampa tutti i giornalisti hanno riconosciuto pubblicamente la validità del nostro programma. La cosa che vorrei sottolineare con orgoglio è che il tutto è avvenuto con una spesa nettamente inferiore agli anni precedenti e con il ricorso a sole risorse organizzative locali, che sono riuscite a mettere su un record assoluto di circa cinquanta serate, rispettando i gusti e le tendenze di tutti. Aspetto non secondario e che mi piace rimarcare è la devoluzione di parte dei ricavati in beneficenza. D. A che punto siamo con la nuova ss 660? R. Ribadisco quanto espresso in Consiglio comunale e devo nuovamente smentire le menzogne della destra: per bocca del massimo esponente Anas del compartimento Calabrese, ing. Celia, i tempi tecnici necessari per il completamento dell’iter burocratico della nuova ss 660 non potranno completarsi prima di aprile-maggio 2006. In virtù di quanto sopra, tutti gli Enti interessati alla costruzione della nuova 660, in primis il Comune di Acri, hanno chiesto all’ing. Celia di non interrompere assolutamente l’iter procedurale in corso. Di nuovo c’è solo il fatto che, indipendentemente dalla prosecuzione dell’iter, si stanno sfruttando i tempi morti per valutare possibili varianti migliorative. E’ stata fatta una gara, finanziata dalla Provincia, per vagliare la fattibilità geotecnica di un percorso alternativo a quello ipotizzato dall’Anas, limitatamente al tratto Acri-San Lorenzo; che risulta migliorativo in quanto più breve di circa due chilometri su sei, meno costoso, meglio esposto, con minori grandi opere, di minore impatto ambientale e di più rapida realizzazione. E’ pur vero che esso prevede un tratto in galleria, ma la realizzazione e la gestione di un tunnel di circa 700 metri sono certamente meno onerose di quelle richieste da 14 viadotti, alti anche 50 metri, per complessivi 2560 metri. Di fronte a questa proposta l’opposizione, anziché uscire con argomenti seri, ed eventualmente criticare i responsabili istituzionali, ha preferito la vecchia e mai abbandonata tecnica di “buttare veleno” su un rispettabile e libero cittadino la cui sola “colpa” è quella di pensare autonomamente e non uniformarsi a certi schemi. Il becero tentativo denigratorio messo in atto dall’opposizione la dice lunga sugli argomenti che questa preferisce usare e sui metodi di un movimento sedicente democratico. D. …e per i PSU? R. Premetto che tre dei cinque progetti dei PSU sono stati avviati e sono quasi pronti i progetti esecutivi. Per quanto riguarda gli altri due (l’abbattimento dell’attuale scuola media Padula e la sua contestuale ricostruzione a poche centinaia di metri di distanza) abbiamo proposto alla Regione una rimodulazione, che prevede la messa in sicurezza della scuola media Padula, l’abbattimento di quello che è un autentico tugurio, la scuola materna ed elementare di Seggio, e la sua immediata ricostruzione in loco con criteri moderni. Ancora, fornire le scuole elementari del centro, come Campo sportivo e Pastrengo, di ciò che i bambini chiedono da sempre, una palestra; rimettere in sesto la scuola materna Jungi, che necessita di intervento radicale, nonché la scuola elementare di Padia. Al cospetto di quella che si prospetta come un’autentica rivoluzione culturale, in grado di aumentare la disponibilità di spazi e strutture moderne per i nostri figli, la destra proponeva l’abbattimento e la ricostruzione di una scuola media in un periodo in cui, senza essere esperto di demografia scolastica, appare chiaro che in futuro la diminuzione della popolazione studentesca porterà ad un esubero nell’offerta di strutture per la scuola media. |
PUBBLICATO 22/8/2005
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