Cattiva distribuzione dei posti di lavoro.
Lorenzo Infantino
Quello che mi preme è, raccontare in questo articolo le mie considerazioni sulle occupazioni politiche dei posti di lavoro nel pubblico impiego e non. Siccome c'è sempre un gran parlare di come ha fatto quello a prendere quel posto di lavoro, e via dicendo...., la prima cosa che salta ai miei occhi è la cattiva distribuzione dei posti di lavoro a vantaggio di alcuni nuclei familiari a danno di altri. Non entro nel merito dei concorsi pubblici, ma piuttosto in quello delle assunzioni senza criterio di sorta; mi spiego: è davanti agli occhi di tutti la CATTIVA DISTRIBUZIONE dei posti di lavoro,gente sbagliata al posto sbagliato e viceversa. Ed è il cittadino Acrese, fuori da queste logiche di CASTA ,a soffrire in silenzio, aspettando il suo turno per qualche lavoro occasionale o qualche briciola che arriva col contagocce. La mia esperienza familiare testimonia tutto ciò, infatti dopo ventanni di precariato, mio padre è stato preso in pianta stabile dall'Afor, crescendo con dignità un nucleo composto da sei persone; mentre intere famiglie, legate a questa o quella parte politica, occupavavano impieghi pubblici con criteri del tutto sconosciuti. La cosa, oltre che creare squilibrio tra le parti, crea una totale mancanza di senso civico e fiducia nelle istituzioni locali. Penso inoltre, che tutti aspirino a farsi una posizione, ma questo deve essere dettato non da amicizie politiche, bensì piuttosto da professionalità e competenze specifiche. Il meridione d'Italia soffre di questa mancanza di selezione, avendo trasformato la stessa società in coloro che restano perchè agganciati politicamente; quelli che invece, liberi professionisti o commercianti, rischiano a loro spese, vengono criticati se avanzano economicamente. Mentre non si pensa a tutti quelli che lasciano il nostro paese perchè tagliati fuori da ogni logica d'appartenenza. Se poi guardiamo alla travagliata economia Acrese, che viene alimentata dai soldi che arrivano dagli emigranti il quadro si fa nettamente più nero. Solo un'equa distribuzione dei posti di lavoro può rimettere in carreggiata interi nuclei familiari lasciati in balia di se stessi, il tutto condito da una trasparente ed obiettiva selezione. |
PUBBLICATO 25/5/2005
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