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Il nostro progetto.

Nello Serra
Foto © Acri In Rete
Questo vuole essere solo un primo contatto ufficiale con il sito che ho trovato interessantissimo e direi di più.
Sono rimasto sorpreso della vivacità e dal phatos che si avverte a primo impatto. Ieri ho scoperto anche un articolo che riguardava il progetto che mi vede coinvolto in qualità di promotore.
Tutto mi sarei immaginato tranne che uno sconosciuto (a me), tale Alessandro Arquati, conoscesse bene quello che stiamo cercando di realizzare e rivolgesse al neo sindaco una critica per non averne parlato in una sua intervista.
Ciò mi ha letteralmente sorpreso ed essere sorpresi è la cosa più bella che possa capitare. Personalmente sto mettendo tutte le mie forze e la mia esperienza per realizzare un sogno di tutti: dotare Acri di una Comunità di accoglienza per le persone sole e in difficoltà come anziani non autosufficienti, ragazze madri, diversamente abili quando perdono i genitori, ecc.
Questo progetto lo sò è molto ambizioso soprattutto per il fatto che non vuole puntare sull'assistenzialismo, sul pietismo, sull\'affarismo ma sull'autodeterminazione, sulle autonomie individuali, sull'integrazione piena nella società degli ospiti. Soprattutto perché non vuole dipendere dai poteri forti e dalla politica che deve deve essere tenuta fuori pur senza scluderla.
Non so quale buona stella ci stia assistendo e guidando ma le cose vanno piuttosto bene. Tanta gente, anche fuori di Acri, ci sta dando una mano e anche gli acresi stanno smentendo il luogo comune di una Comunità indifferente in cui ognuno pensa per sé (e Dio, si fa per dire, per tutti).
Le cose incominciano a cambiare anche da noi e questo sito ne è una distrazione.
Spero che anche da questa postazione possa venire un ulteriore aiuto a far conoscere a tutti i nostri concittadini residenti fuori per studio o per lavoro il nostro progetto che ha dello straordinario.
La straordinarietà consiste essenzialmente nell'ispirarsi a Don Lorenzo Milani di cui mi sento allievo pur non avendo avuto la fortuna di conoscerlo di persona. Come il priore di Barbiana non sono interessato a creare un luogo fisico qualunque, ma un qualcosa per quelli che nessuno vuole perché poveri malati e deprivati di tutto.
Come cerco ogni giorno di fare: restituire dignità, coraggio di vivere e passine civile sarà fatto ancora meglio quando avremo una struttura, delle strutture comunitarie.
Un po' di fortuna, qualche volta capita anche ai perdenti ed io perdente lo sono stato quando ho dovuto lasciare la politica per incompatibilità. Prima ho ritrovato me stesso e le mie motivazioni profonde poi ho incontrato un'insospettabile benefattrice: Giuseppina Gencarelli che aprendomi il suo cuore di donna sola ha lasciato alla Cooperativa un palazzo nel centro storico, un terreno di quaranta mila metri quadrati, 150.000 euro in danaro.
A nove nesi dalla sua morte abbiamo fatto miracoli: il palazzo l'abbiamo in parte già ristrutturato e vi risiedono due giovani che rappresentano l'embrione della costuituenda Comunità.
Sul suo terreno abbiamo realizzato lo scheletro di una grande Casa, che sarà la Casa Comune, la Casa Comunità, la Casa Famiglia.
Ora i soldi son finiti ma non è esaurita la voglia di combarrete e di andare avanti. C'è una frase del grande poeta Holderlin: "E laddove cresce il male nasce anche ciò che salva". E laddove c'è un problema da affrontare, prima o piu, ci sarà qualcuno che cercherà di risolverlo.
In questa prima estermporanea e e non meditata comunicazione con "acrinrete" vorrei dire tante cose ma credo di aver detto già troppo.
Ringrazio per l'ospitalità e di nuovo mi conngratulo per il miracolo che anche voi avete saputo fare.

Con affetto

PUBBLICATO 7/5/2005

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