Ho letto la tesi di laurea di Maurizio Garotti sulle lotte contadine negli anni del fascismo, la ho trovata interessante ma piena di inesattezze, in quanto non sempre i proprietari agricoli agivano anche per il benessere della collettività : non è fare revisionismo ricordare che la luce elettrica venne portata ad Acri solo dieci anni dopo l'elettrificazione di New York, nel 1913.
La società elettrica fu formata in primo tempo da Gennaro Salvidio ed Adele Giannone Salvidio, da Franco ed Angiolo Giannone e da Angiolo Falcone.
Essa praticò per il Comune ed i cittadini le più basse tariffe d'Italia (cfr. archivi comunali ).
L'Autore dimentica poi che Franco Giannone, caduto in guerra, lasciò il suo cospicuo patrimonio ad Acri che fondò un Asilo infantile (Ente morale Franco Giannone).
D'altra parte la famiglia Giannone aveva fatto all'Italia lo storico Ciro Giannone, ed il martire Luigi Giannone, morto nelle carceri borboniche per difendere la libertà d'opinione e citato da Benedetto Croce nel famoso discorso del 1929 al Senato per annunziare il suo voto contrario al Concordato fra stato Vaticano e regno d'Italia.
Infine Angiolo Giannone da Podestà di Acri negli Trenta esercitò il suo mandato con grande obiettività: non era più socio della Società Elettrica che da decenni era solo di Gennaro Salvidio: non solo ma durante il suo mandato il Comune comminò diverse multe alla Società elettrica per episodi di interruzione della corrente elettrica causati dalla cadute di frane nel torrente Mucone (cfr.Archivi del Comune).