La bufera che ha investito il centrodestra nazionale ed ha visto la sua crisi, non ha risparmiato nemmeno Acri.
Ieri, stravolgendo tutte le logiche delle proiezioni, il Paese di Acri ha democraticamente decretato che fosse lei, caro Sindaco, a guidare la nostra cittadina verso un nuovo futuro.
Dopo la delusione del governo di centrodestra, ho da subito sposato il suo programma politico e le sue idee di rinnovamento.
Sono stato spettatore dei suoi comizi nelle piazze e nei suoi discorsi non ho trovato mai né odio e né rancore. Ha fatto sentire alla popolazione quella partecipazione alla vita politica, come non succedeva da anni, rafforzando il valore sacro della "sovranità popolare".
Non le nego, che dopo un attento quanto sofferto ascolto dello spoglio alla radio, alla notizia che lei era il primo cittadino di Acri, mi sono precipitato con entusiasmo davanti al comune per assistere alla "sfilata".
Il vento che soffiava era qualcosa di indimenticabile: quelle bandiere rosse, verdi, unite a quelle con la scritta pace davano quasi l'impressione di un "25 aprile" tutto Acrese.
Sono sicuro che sarà il sindaco di tutti gli acresi, anche di quei tanti che sono emigrati, e che rappresenterà Acri degnamente diventando un modello per tutti i sindaci della penisola.
A lei va il mio augurio più sincero, per un governo vicino alle reali necessità della gente e soprattutto perché questo, sia per lei solo l'inizio di un lungo e prosperoso successo politico.