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La forma della musica.

Maurizio Garotti
Foto © Acri In Rete
L'avevamo lasciato alle prese con una platea di affezionati ascoltatori nel bar Orchidea in delle serate Jazz dal sapore ironico e popolare, con alle spalle un contrabbassista, un batterista, un pianista e lui, Pino Coschignano, al sax e alla voce nella formazione tipo dei Torpedo Blu Band. Serate fredde di inizio novembre, ravvivate da una raffica di invenzioni musicali interpretate da una band che di musica si nutre da anni, in un andirivieni di detti tradizionali e sberleffi sonori, in un estroso e creativo preludio musical/rivoluzionario comunemente detto improvvisazione (vedi: Orchidea Jazz).
Pino Coschignano, di professione operaio comunale, orgogliosamente appartenente alla classe dei lavoratori ma, per vocazione, per privilegio di nascita o, semplicemente per educazione e ispirazione, musicista per niente transitorio di Acri.
L'affresco di questa sua vita compiutamente invasa dalla musica, si distende nell'hobby della liuteria che Coschignano pratica in un'attenta e silenziosa costruzione dello strumento.
La musica ha le sue fogge ma ha, soprattutto, un'anima intorno alla quale costruire un corpo in legno. Con pazienza e a colpi di arnesi da falegname l'arte dei suoni assume la forma di un mandolino ad Arpa (nella foto), di una chitarra battente, di un mandolino; sui quali non c'è scritto vendesi, poiché sono pezzi dell'anima di Pino e non si può di certo concedere a tutti il suono della propria anima.
La musica come la vita. Una vita di infuocate e allegre illusioni giovanili, che al giro degli anta pretende certe pause di introspezione, di riflessione, magari velate dalla malinconia di uno sguardo ironico o dalla disusata smorfia dell'artigiano/artista che la sa lunga ma, comunque, improntate alla ricerca della forma migliore per quel grezzo pezzo di legno da cui far nascere il suono non ancora sentito.
Per Pino vita e musica si equivalgono, di pari passo nella ricerca del suono perfetto incastonato nella giusta forma di uno strumento o, magari racchiuso in quella cassa armonica da levigare pazientemente, per amplificare i sogni e le speranze messe per il momento da parte.
Ogni pezzo di legno accuratamente scelto è il primo passo a caccia della nota prima, del La da dare all'esistenza, come il primo vagito di una vita, che dall'anima dello strumento si desterà per trasformarsi in armonia, in musica.


PUBBLICATO 4/4/2005

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