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1960 Stiamo lavorando per Voi!!!
2005 ... continuiamo a lavorare per Noi!!!

Alessandro Siciliano
Foto © Acri In Rete
Egr. concittadini,
Chi vi scrive pensava di essere un normalissimo cittadino di quella che viene definita ancora nazione Italia. Nazione che per varie e giuste ragioni di ordine prettamente e squisitamente geografico, si "divide" in aree ben definite quali nord, centro e sud.
In linea di massima, tale territorio per definirsi nazione (civile) dovrebbe farsì che il minimo delle infrastrutture fatte di strade, di autostrade, di ospedali, di università e via discorrendo sia eguale su tutto il territorio equamente e strategicamente distribuito dalle zone più sperdute del Trentino o della Valle d'Aosta alle zone ancor più marginali della Sicilia o della Calabria o della Sardegna.
Applicazione dei più elementari principi della sussidiarietà e della solidarietà, costituzionalmente garantiti.
Vi pare che ad oggi si possa affermare che ciò sia realtà?
Solo uno stolto o una persona in malafede e di parte, ed in questo "bel paese" ve ne sono e ve ne saranno sempre a cominciare da questa pseudo classe politica autentica banda di arruffoni spregiudicata e collusa, potrebbe rispondere affermativamente e positivamente.
Ma la colpa non e' loro! E' nostra!
La vera tragedia siamo noi meridionali sempre disposti a chinare la testa e ad accettare con il fatalismo che ci caratterizza tutto ciò che ci succede subendolo passivamente con la ferocia della consapevolezza.
Facciamo qualche esempio? L'autostrada Sa-Rc (A3) una indecenza infernale, un cantiere del disagio, dello sperpero di danaro pubblico, della vergogna, della paura, della vita appesa ad un filo sempre aperto dal 1960!! Limite di velocità consentito per la quasi totalità del percorso 60 kmh (!!!), con asfalti burrosi e sfarinati, materiali utilizzati da arresto giudiziario, segnaletica insufficente, dossi e deviazioni pericolose impreviste, monocorsie, gallerie fatiscenti , non illuminate e prive di ventole per aspirazione.
E che dire ancora dell'eterno problema della ss 106 ionica i denominata la strada della morte per gli innumerevoli incidenti che si registrano anno dopo anno con pesantissime perdite di vite umane, invalidità permanenti e conseguenze disastrose dal punto di vista socio-economico. L'unica arteria che collega la Puglia alle coste Calabro-Lucane ed unica strada per raggiungere via Ionio le citta' di Corigliano, Rossano, Crotone, Catanzaro, Reggio Calabria e di conseguenza la Sicilia.
Che fare? I mezzi di "disinformazione" dalla tv ai giornali dove sono?
Dov'è finito il giornalismo di inchiesta? Perchè e per chi questo essere volutamente "complici di assordanti silenzi?
Eppure basterebbe poco per portare alla ribalta queste tragiche realtà, questi fatti, costringerli alla gogna italica.
"Costringere", attraverso la stampa con le inchieste no-stop, la cittadinanza a venire fuori dalla passività e a foraggiare un dinamismo civico attivo, impegnato e interessato ai problemi quotidiani del vivere civile. Magari dando una svegliata anche a quella magistratura "non comunista" che crea e da adito a connubi di ogni tipo da queste parti "d'Italia".
Sulla sanità pubblica e sui servizi di pubblica utilità preferisco stendere un velo pietoso e rabbioso. Basterebbe citare Palmi, Catanzaro, Reggio Calabria altro che Iraq o terzo mondo!!!
Vogliamo parlare del dissesto finanziario di quasi il 70% dei comuni del mezzogiorno? Della situazione vergognosa dei nostri bellissimi mari?
Della mancanza cronica delle acque potabili di aree geografiche che per popolazione complessiva raggiungono la stessa popolazione del martoriato Iraq?
Basta! Basta! Basta! Basta! Basta! La misura non è colma è traboccata e si sente il puzzo di un cadavere in avanzato stato di decomposizione.
CHE VERGOGNA!!!

PUBBLICATO 30/3/2005

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