La campagna elettorale si è fermata.
Piero Cirino
Questo è il commento unanime del mondo politico acrese, di tutte le tinte e di tutti i colori politici, alla notizia della morte di Giuseppe Tempesta. E' la reazione a caldo di una città che non ha reagito, e che è rimasta inebetita. Un'autentica processione di gente ha voluto rendere l'ultimo saluto al prof. Tempesta, nella camera ardente allestita nella sala consiliare del Palazzo Sanseverino-Falcone. La campagna elettorale si è fermata. Di colpo sono stati spenti i riflettori su comizi, interviste, manifesti elettorali, da affiggere e strappare, sul porta a porta e sui programmi, propri e degli avversari. La politica, così come ha osservato uno dei protagonisti di questa campagna elettorale, ieri ha fatto un passo indietro. Tutta la politica, non solo quella di centro-destra. Il sindaco Tenuta è rimasto per l'intera giornata nella camera ardente, con il pensiero unicamente rivolto a questa tragedia. Sui muri del paese sono apparsi manifesti di cordoglio da parte di tutti gli schieramenti politici. Anche i suoi avversari politici si sono voluti raccogliere intorno ai familiari dell'ex assessore comunale alla cultura. Sia il centrosinistra che il movimento civico "Acri nostra" hanno voluto, con manifesti, esprimere il loro cordoglio Elio Coschignano, candidato a sindaco del centrosinistra, si dice "fortemente turbato per quanto accaduto. Tempesta era una persona verso cui esprimere una stima smisurata, che metteva il cuore in tutto ciò che faceva. Anche da avversario politico si lasciava apprezzare per la sua onestà intellettuale e per l'impegno. Non è il momento di pensare alla campagna elettorale, ma, al contrario, di esprimere il nostro cordoglio alla fa miglia, al centro-destra e a tutte le persone che hanno avuto la possibilità di voler bene al Prof. Tempesta". Anche Salvatore Ferraro, candidato a sindaco di "Acri nostra", è rimasto "traumatizzato dalla tragedia occorsa al Prof. Tempesta. Era una persona straordinaria, quella che ognuno vorrebbe avere al suo fianco; come amico e come collaboratore. Acri oggi piange la morte di un cittadino esemplare". Tutte le forze politiche hanno interrotto tutte le loro manifestazioni elettorali, almeno per qualche giorno. In più circostanze si è definita questa campagna elettorale di versa rispetto alle altre. I candidati hanno preferito propagandare i loro pro getti e le loro idee, piuttosto che denigrare gli avversari. Per questo tono dimesso ed educato, in cui si preferisce sussurrare piuttosto che urlare, esaltare i propri convincimenti senza disprezzare quelli altrui, è una campagna elettorale che molto somiglia alla personalità di Giuseppe Tempesta. |
PUBBLICATO 23/3/2005
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