E' una vera e propria frenesia quella che sembra aver colpito la giunta comunale uscente, Acri sembra essere diventata un formicaio danneggiato, tutte le formiche operaie al lavoro, si moltiplicano i cantieri, sembra essere vitale aprirli in questi ultimi giorni di amministrazione (perché saranno gli ultimi, ne sono tutti convinti).
Improvvisamente, lavori appena completati, si riavviano e si allungano, si allargano, si dilatano, raggiungono il vicino che ieri era stato escluso, che ieri era fuori del progetto, qualche santo in paradiso (p.zza municipio) si è ricordato di loro proprio ora che le elezioni sono alla porta.
Ecco allora sguinzagliarsi ditte di elettrificazione, di progettazione, di bitumazione, indirizzate dall'amministrazione uscente ad iniziare (solo ad iniziare naturalmente) lavori promessi in clima elettorale, che verranno completati, indovinate quando?
Dopo le elezioni naturalmente! e solo se gli abitanti di quelle zone ed i tecnici progettisti saranno stati bravi a votare, ovviamente.
Siamo tornati alle campagne elettorali dell'immediato dopoguerra, all'elettore solo la scarpa sinistra, la destra a voto dato e controllato.
Perché si sono realizzate pubbliche illuminazioni, completati i lavori, inaugurati gli impianti ed ora di colpo si allungano ed allargano?
C'è la regolare progettazione e la copertura finanziaria per questi lavori?
O si spende oggi e domani si vedrà?
E' corretto affidare progettazioni per opere di cui non si ha ancora la certezza del finanziamento?
E' cambiato il vento, spira vento di sinistra, loro lo sentono e cercano di ripararsi, ma c'è già chi si prepara ad abbandonare la nave!