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La statale 660 rischia di essere chiusa al traffico.

Piero Cirino
Foto © Acri In Rete
Sono sempre più inquietanti le crepe presenti sulla SS 660, in conseguenza di un plurisecolare movimento franoso. Stavolta davvero non c'è bisogno delle sofisticate apparecchiature di monitoraggio della frana per capire che vi è stato un peggioramento dovuto alle piogge e alla neve delle scorse settimane. Per ora la strada è ancora aperta, ma non è escluso che l'Anas possa chiuderla per sicurezza.
La 660 è l'unica strada che collega il grosso centro presilano alla valle del Crati, e di conseguenza all'autostrada e al capoluogo provinciale. Non bisogna ricorrere a un esercizio di fantasia per comprendere quanto grave possa risultare per Acri la chiusura della strada. E' una condizione che nel 1999, per ben tre mesi, la comunità acrese ha già sperimentato. Con risultati disastrosi. All'epoca l'Anas dispose la chiusura dell'arteria in ragione di un peggioramento delle condizioni idrogeologiche dell'intera zona. Da allora non sono stati messi in atto interventi risolutivi o quantomeno di limitare gli effetti del movimento determinato dal fiume Calamo.
Le preoccupazioni degli amministratori al momento sono rivolte unicamente alla costruzione di un tracciato alternativo a quello attuale, in grado solo di aggirare il tratto interessato dalla frana.
Con 35 milioni di euro, la stessa cifra prevista per la realizzazione di una nuova strada, si sarebbe potuto intervenire per mettere mano definitivamente a un problema che certamente la nuova arteria non risolve.
Mentre vengono enfatizzati i lavori della conferenza dei servizi, tenutasi la scorsa settimana a Catanzaro, a proposito della costruzione del nuovo tracciato della SS 660, quello su cui nel frattempo stanno viaggiando gli acresi, e non solo, cade letteralmente a pezzi.
Vi è poi da considerare che la frana agisce anche sul fronte prospiciente Serra di Buda, cioè quello su cui passa la SS 660. Anche da quella parte sono assai visibili gli affetti del movimento franoso.
In attesa che Acri scelga chi deve governarla per i prossimi cinque anni, sarebbe interessante capire cosa i tre candidati a sindaco abbiano intenzione di fare per il risanamento idrogeologico dell'intera area.

PUBBLICATO 28/2/2005

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