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A proposito di ... "diniego della verità"

Comitato giovanile per la rinascita di Acri
Foto © Acri In Rete
Sul sito acri.info "brilla" in bella vista l'articolo di Alessandro Feraco dal titolo "Il diniego della verità".
Leggendolo ci è sembrato di ritrovare lo stile del cavaliere, lo stesso preoccupante disturbo maggiore di personalità, che si caratterizza per la stessa monotona ossessione compulsiva: i comunisti e la loro pericolosità sociale.
A parte l'essersi perso gli ultimi 20 anni di storia il sig.r Feraco si lancia, incautamente, in una analisi sociologica, dalla quale emerge un paese di stampo staliniano, che grazie a Berlusconi e ai suoi luogotenenti locali e regionali si sarebbe svegliato dal torpore in cui è stato tenuto da questi comunistacci, che tra il divorare un bambino e stendere qualche prete, avrebbero sparso per Acri splendidi e pericolosi fiori di loto, e che oggi ambirebbero alla guida di un paese finalmente rinato a nuova vita.
A parte l'implicito giudizio negativo e sprezzante che Feraco da dei suoi concittadini, per il quale dovrebbe sentire l'esigenza quanto meno di rettificare e chiedere scusa ad un paese che, quanto a civiltà e dinamismo intellettuale non ha mai difettato, e che annovera tra i suoi figli più apprezzati e stimati molti che nelle varie epoche sono stati etichettati come comunisti o "rivoluzionari".
Comunista nell'accezione berlusconiana del termine è chiunque faccia uso dei propri neuroni e cerchi di non uniformarsi all'impostazione aziendalistico-padronale di questa destra illiberale, che vede nemici e comunisti ovunque e che cerca di defenestrarli ai vari livelli, dando così esempio di una straordinaria tolleranza.
Ma non divaghiamo.
Feraco elenca svariate iniziative realizzate dalla attuale amministrazione, incorrendo anche qui in una serie infinita di autogol:

1) Sanità: dire che questa amm.ne ha migliorato la sanità acrese individuando come priorità il servizio di psichiatria la dice lunga su quella che l'UDC individua come il male principale di cui sono afflitti i nostri concittadini. Nella prossima legislatura, se possibile, si consiglia, in barba alla legge 180, di prendere in considerazione la riapertura dei manicomi per un trattamento efficace dei pochi dissidenti "comunisti". Il sig.r Feraco ha mai sentito parlare di indagine epidemiologica sulle patologie più diffuse ed a più alta mortalità?. Non credo; diversamente saprebbe che i nostri concittadini muoiono prevalentemente per accidenti cardiovascolari, che la mancanza di strutture idonee, come posti di unità coronarica e almeno un posto di rianimazione pesano come una scure sulla testa di tutti noi.

2) Cultura: anche qui ci spiace far notare come il nostro amico annovera tra i risultati della amm.ne il lavoro del centro studi e ricerche "V. Padula" dove, guarda caso, si contano molti "comunisti" e sono tra quelli che hanno realizzato buona parte della produzione culturale negli ultimi anni. Sorvoliamo, infine, sul fatto che la giunta uscente aveva cercato di far fuori l'attuale consiglio di amm.ne, salvo poi rendersi conto di non annoverare tra le proprie fila persone che godevano dello stesso prestigio e della stessa competenza.
Bisogna inoltre tenere presenti i grossi meriti della sinistra che già negli anni 60' si era preoccupata di una scolarizzazione di massa dotando anchele frazioni più lontane di scuole elementari prima e medie dopo.

3) Stato sociale: l'attenzione della destra verso questo aspetto rispecchia coerentemente e fino in fondo quello che è lo spirito e l'essenza del berlusconismo: l'attacco al welfar, la riforma pensionistica sono solo due degli esempi di come la destra sia attenta allo stato sociale. L'attacco al welfare ha fatto si che venisse meno, sotto l'onda degli scarponi chiodati di questa destra quella politica di solidarietà, che, nonostante gli eccessi di statalismo del passato, ha rappresentato per anni un sistema di ammortizzazione e di sostegno per fasce sociali che oggi stentano ad arrivare a fine mese

4) Sistema produttivo e lavoro: la realtà è che Acri si trova oggi in una situazione estremamente delicata, caratterizzata da un sistema produttivo fragile ed obsoleto, troppo condizionato dalla piccola dimensione delle poche imprese esistenti e dalla corrispondente esiguità di investimenti per il sostegno e la nascita di nuove. Tutto ciò è frutto di una politica scellerata che trova la sua essenza nell'impostazione neoliberista e neoconservatrice del centro-destra , che rivela tutta la sua fallacia quando si tratta di rilanciare l'economia in aree depresse.

Di fronte a tutto questo il centro-destra, per bocca del sig.r Feraco si limita a fare un elenco di buoni principi. Forse non è abbastanza chiaro che questo per l'attuale amministrazione dovrebbe essere il tempo dei bilanci e dei consuntivi, non delle promesse elettoralistiche.
La realtà è che, al di la del rinnovo di qualche piazza o strada la giunta uscente si è limitata a gestire l'ordinario (come dimostra la "lista della spesa" fatta dal Feraco) e a completare opere già avviate dalle precedenti amministrazioni. E' amaro constatare che a distanza di cinque anni il centro-destra sta impostando la campagna elettorale riempiendosi la bocca con gli stessi temi della precedente, in particolare la Sibari-Sila e la S.S. 660, per le quali niente di concreto è stato fatto.
Ci pare un pò poco per ricandidarsi alla giuda di questo paese.


PUBBLICATO 11/2/2005

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