Capiamo che la paura di perdere una partita che il centro destra pensava di avere già stravinto possa fare perdere lucidità.
Ma arrivare ad attaccare un candidato con le argomentazioni addotte rappresenta una delle uscite più comiche degli ultimi anni.
Che cosa si è tentato di fare? Si è detto: il candidato del centro-sinistra non rappresenta una novità perché 16 anni or sono ha ricoperto la carica di consigliere comunale di minoranza, in una legislatura convulsa in cui la ex Democrazia Cristiana ha dato prova del “meglio di sé”, come molti ricorderanno, se è vero come è vero che due Sindaci sono stati cambiati nel giro di due anni, per poi ricorrere ad una alleanza “salvagente” con l’allora PDS.
Non amiamo i personalismi e perciò non useremo lo stesso stile usato nel documento del CCD: è uno stile rozzo nei modi e povero nei contenuti, che trova comunque la sua giustificazione nel fatto che a scriverlo sono state
delle persone evidentemente giovani con una caratteristica che non paga in politica: l’avere la parola più veloce del pensiero.
Se così non fosse, prima di attaccare un candidato sul piano della “novità” avrebbero dovuto dare un’occhiata in casa loro, dove alberga la parte peggiore del vecchio, quella maggiormente compromessa con la prima repubblica, che ha condiviso (quella sì) le politiche peggiori, per il mezzogiorno in particolare.
La polemica non alberga nel nostro spirito e perciò non useremo lo stesso
stile e facciamo qui punto.
Ci piace solo sottolineare come il professor Coschignano sia stato, finalmente, espressione di un Centro-sinistra unito e l’UDC sa che tutte le volte che siamo stati uniti abbiamo vinto.
E’ più che comprensibile che questa prospettiva possa fare perdere in “fair play”.
Un saluto agli amici dell’UDC con la speranza di riincontrarli in rete e sulle piazze di Acri con una ritrovata maturità politica.