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Galą della beneficenza.

Antonella Caiaro
Foto © Acri In Rete
Ringrazio formalmente Piera, per l'intervento sulla serata di beneficenza tenutosi sabato, non solo per quello che ha scritto, ma anche perchè mi da l'occasione di ritornare sull'argomento.
Nei giorni scorsi, in seguito all'articolo pubblicato dall'amico/a ospite del sito di Gianluca, ho evitato di rispondere e di alimentare polemiche sulla manifestazione solo per il rispetto dovuto alle persone che la hanno concepita.
Ero convinta che solo alla fine della serata i dubbi dei più critici sarebbero svaniti con la delusione, forse, di quanti avevano voluto dare chissà quale significato recondito ad una serata che sapeva solo di buono.
Angela e gli altri hanno lavorato per la buona riuscita della serata con una dedizione che non meritava un tale intervento.
Essere critico, esprimere le proprie opinioni sapendo di provocare reazioni spiacevoli mi sta bene ed è da coraggiosi, ma voler trovare a tutti i costi del marcio, a discapito di quanti hanno data l'anima per la buona riuscita della serata, è altra cosa, e non basta un verso di poesia per dare valore o giustificare un tale gesto...
Le criche sull'organizzazione ok, in fondo non siamo in presenza di professionisti del settore e si può sempre fare meglio, ma arrivare a dire che l'intento era quello di creare una passerella di politici o che gli unici invitati sarebbero stati gli "alto locati" mi sembra esagerato e adesso che ho smaltito la rabbia, posso tranquillamente dire che tali affermazioni suscitano solo ilarità (chi saranno poi questi "alto locati", forse i genitori e gli amici dei ragazzi della protezione civile o delle ragazze che sfilavano o degli sponsor della serata o dei ragazzi del coro o del presentatore ecc).
Sai scrivere caro amico/a e anche molto bene, ma non basta, bisogna saperne fare buon uso dei propri talenti.
Utilizza il tuo talento in maniera costruttiva.
Mi dispiace, ma non sono gli organizzatori della serata e le tante persone che hanno dato loro una mano, me compresa, a doversi vergognare.

PUBBLICATO 7/2/2005

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