La sfilata non è politica.
Piero Cirino
Tuttavia ritengo necessarie e opportune alcune puntualizzazioni. Innanzitutto, perché non firmare gli articoli? Colui il quale si è nascosto dietro uno pseudonimo per dire che dietro l'iniziativa di sabato prossimo, per inviare aiuti umanitari alle popolazioni colpite dallo tsunami dello scorso 26 dicembre, non ha evidentemente convinzioni così granitiche tali da permettergli di apporre una firma a quanto scrive. Sarebbe fin troppo facile dimostrare che quanto asserito in quelle poche righe è una manifesta amenità. Questa iniziativa è stata promossa, oltre che dal gruppo di Protezione Civile, che non è certamente organico al centro-destra, anche dalla squadra di calcio dell'Acri Fc. Anche in quest'ultimo caso è arduo dimostrare convinzioni politiche omologate a quelle dell'amministrazione comunale, che ha patrocinato la manifestazione. Ognuno può affermare ciò che vuole, nel pieno rispetto di chi pensa il contrario, ma certe affermazioni andrebbero adeguatamente argomentate. Non ho difficoltà ad ammettere di nutrire perplessità circa chi non firma ciò che scrive, e scrive ciò che vuole gabellare come verità assolute. In ogni caso, ciò che mi preoccupa, e molto, è il tono di certe affermazioni. Mi preoccupa il linguaggio che di recente è stato usato per esprimere le proprie idee. Vi sono asprezze che sono inversamente proporzionali al tono dialettico di chi vuole legittimamente confrontare le proprie idee con quelle altrui. Saremmo più utili alle collettività acrese se usassimo un linguaggio più urbano nell'esprimere talune convinzioni. Che bisogno c'è di utilizzare termini e toni volutamente forti e provocatori per esprimere idee? Una esperienza quasi ventennale in ambito giornalistico mi permette di affermare che non è con proclami infarciti di vuoti e anacronistici slogan che si dà efficacia alle proprie convinzioni. Per la cronaca, non penso si essere tacciato di connivenze con il "potere", o altre stupidate del genere, se dico che la sfilata di sabato prossimo tutto è tranne che un evento politico. Chi è convinto del contrario dovrebbe poterlo dimostrare con argomenti, non con affermazioni che lasciano il tempo che trovano e che danno l'impressione di una comunità nella quale ognuno fa quello che vuole e nessuno vuole che fa l'altro. |
PUBBLICATO 2/2/2005
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