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Inaccettabile l'autodifesa del maggiore responsabile dei disagi ad Acri.

Maurizio Feraudo
Foto © Acri In Rete
La difesa d'ufficio dell'assessore Gennaro Baffi alle accuse di inefficienza della macchina amministrativa rispetto al disagio provocato da una normale quanto prevedibile nevicata d'inverno in un comune montano come il nostro si commenta con i fatti e, dandomi ragione, mi consente di prendere atto che gli amministratori acresi non solo non hanno saputo affrontare i problemi derivati dalla nevicata ma, cosa gravissima, li diconoscono completamente. Questa mattina (mercoledì 2 febbraio) a seguito di una leggera nevicata notturna la città è rimasta ancora completamente paralizzata e le difficoltà sono state responsabilmente affrontate direttamente dai privati che, pala alla mano, hanno spalato la neve e rimosso il ghiaccio. Tutto questo mentre le strade e le piazze centrali rimangono piene di neve e di ghiaccio; interi rioni come il Casalicchio e Padia sono imprigionati dalla neve; intere frazioni sono completamente isolate; le scuole rimangono, per il sesto giorno consecutivo, chiuse; alcuni cittadini, scivolati sul ghiaccio persino nella piazza principale, hanno subito gravissime lesioni. Forse l'Assessore Baffi non sa nemmeno, o non vuole sapere, che la neve e il ghiaccio non sono stati tempestivamente rimossi dallo spiazzo antistante l'ospedale costringendo a trasportare "in braccio" dei malati e che sabato scorso, in piena emergenza neve, il centralino telefonico del Comune squillava a vuoto. C'è da auspicare che il Sindaco sprechi più energie nell'emanare ordinanze che garantiscano la soluzione dei problemi piuttosto che emanare facili ordinanze di chiusura delle scuole. Se i tanti paesi di montagna affrontassero i problemi alla maniera acrese sicuramente metà dello stivale rimarrebbe paralizzato. Questo il dato di fatto. Italia dei Valori e i cittadini attendono ancora di sapere quanto è stato speso per affrontare il disagio di una normale nevicata invernale che, a prescindere da cosa ne possano pensare i diretti responsabili, ha messo in ginocchio un'intera comunità e la sua già fragile economia.

Avv. Maurizio FERAUDO

PUBBLICATO 2/2/2005

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