Er pistola!
Maurizio Garotti
Una querela avrebbe creato un martire, un perseguitato, di sicuro non un eroe (non ne ho la stoffa!). Da pessimo politico quale sono avrei cercato di andarci a nozze, così come da scadente scrittore sarei andato a nozze con la querela per quanto scritto nella mia tesi; ne colleziono una all'anno di minacce di querela e, ogni volta, è come "sette Martini a stomaco vuoto" (io cito Groucho Marx, ad ognuno i suoi classici!); ogni minaccia mi fa sentire come un martire che non sottovaluta il corpo, ma lascia che sia innalzato sulla croce e, in questo, trovandosi d'accordo con il suo carnefice (non è opera della mia prosa, ma fatica di Kafka!). Se i luogotenenti sul campo fanno delle fesserie scende, a risolvere tutto, il generale, il gran maestro (mi perdoni la battuta, ma non mi so trattenere dal dire quello che penso e che sento!), purtroppo il Barone si è rivelato pessimo politico, ma ha dato vita alla sua indiretta risposta sig. Ferraro. Apprezzo le reazioni canzonatorie e anche cattive, apprezzo il confronto a viso aperto; apprezzo ciò che infastidisce lei sig. Ferraro, perché lei si candida a guidare questo paese e ciò implica una struttura alle spalle e, così, ci si ritrova a far entrare dentro tutti, anche coloro che alla prima tensione si ritrovano a copiare articoli di Legge per far stare zitto un rompipalle, che magari ha una sintassi claudicante (ci stiamo lavorando sig. Ferraro!) ma dice quello che pensa, quando le regole politiche imporrebbero di ignorare questo signor nessuno che scrive sul sito di suo cugino che per rapporti di parentela non può proprio dirgli di No. Dal vero avversario passa in te un coraggio illimitato (stasera è serata Kafkiana!) e al vero avversario si dà l'onore delle armi e gli si fanno ponti d'oro quando fugge, al nemico che ti spara proiettili sinceri non si grida minacciosamente "Guai ai vinti!" Povero Principe Machiavelliano quanta polvere raccogli stipato in queste biblioteche; lo consigli ai suoi seguaci! Lei è il leader di AcriNostra. Un capo un po' spaesato, che magari ha
consultato la sua equipe di psicologi per arrivare alla conclusione che sono
un Narciso frustrato, senza minimamente immaginare che le due figure non possono
viaggiare insieme. Cattivi consiglieri, cerchi di circondarsi di gente allegra
ed intelligente, che non si dica suo amico solo per avere un successo che non
si è conquistato in altro modo. In ogni caso questi suoi suggeritori
l'hanno informata male su di me, io non lecco né a destra né a
manca, sto ancora leccandomi le ferite politiche per trovare il tempo di inchinarmi
a chicchessia e, poi, il lavoro giornaliero di ricerca storica mi riempie di
gioia cosicché, se ne deduce, non sono minimamente frustrato, abbattuto
o scoraggiato. Tutto quello che ho me lo sono conquistato sudando e lavorando,
se ho chiesto dei favori non mi sono venduto per averli; non sono io che pubblico
articoli su commissione o per lodare persone a me vicine, non sono io che lecco
le fondazioni per le mie pubblicazioni e non sono io che abdico alle mie idee
per veder nascere una rivista che nella prima pagina del n. 0 dell'anno 0, sciorina
belle frasi sulla libertà, la democrazia, e sul fatto che non ci sono
padrini, ma sulla testata c'è un simbolo di partito bello grande (mi
dispiace Barone nulla di personale, ma un intellettuale avrebbe risposto con
sarcasmo, ironia e cattiveria, non con una minaccia di censura sentendosi Dio
in terra. C'è una meta, non una via; ciò che chiamiamo via è
un indugiare e tu, Vincenzo, hai indugiato sulla via della minaccia senza capire
che la meta era il confronto dialettico su temi importanti che sono sulla bocca
e nella coscienza di tutti i cittadini. Ti dici democratico e pronto ad accogliere
la sfida e a dare spazio a tutti -cito da STRANOCRIA!-ma non vedo il metodo,
la volontà, la sincerità. |
PUBBLICATO 21/1/2005
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