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The Bluff.

Maurizio Garotti
Foto © Acri In Rete
Il bluff è quella particolare mossa tattica tendente ad ingannare l'avversario, facendogli credere di avere in mano un gioco superiore rispetto a quello reale.
Questo incontestabile assioma preso in prestito dal poker è una alquanto scontata (nonché drammatica) metafora del nostro vivere in una realtà che simula e offre un'apparente situazione di benessere; la solita tiritera di un sistema capitalistico con una congenita controindicazione: la sperequazione o ingiusta distribuzione del benessere che dir si voglia, che non ha ragione di soluzione e crea disuguaglianza.
Purtroppo per noi acresi il termine bluff non è solo questo naturale limite del capitalismo, ma è anche sinonimo di raggiro. Un raggiro elementare e comprensibile attuato da una maggioranza che ha di certo rinnovato la politica ad Acri, con idee nuove e progetti portati a termine, ma ha ora esaurito questa sua fase, rinchiudendosi in vecchie e deleterie logiche politiche che prevedono, in questo particolare momento preelettorale, l'autocelebrazione.
Si sa che niente può esistere o accadere senza una ragione sufficiente perché sia così anziché altrimenti. La ragione sufficiente di questi bluff è per il centro destra il risultato elettorale, nel senso che lodandosi per ciò che è stato fatto e tralasciando le controindicazioni di queste opere o, addirittura, tacendo ciò che non è stato realizzato si hanno maggiori probabilità di raccogliere consensi elettorali. Elementare!

  • Il bluff di lavori pubblici (quelli fatti e quelli pianificati) che migliorano l'immagine della nostra città e sono un biglietto da visita di enorme impatto, ma non risolvono i principali problemi di collegamento tra il centro cittadino e le frazioni, per non parlare del collegamento con la costa ionica o della 660!
  • Il bluff di una situazione commerciale e lavorativa apparentemente florida, ma che nella realtà continua ad alimentare l'emorragia di giovani costretti a partire perché ad Acri non c'è lavoro e il lavoro che c'è, è sottopagato e in nero.
  • Il bluff di una amministrazione comunale che ha promosso eventi culturali di secondaria importanza pubblicizzandoli come alti momenti educativi, sotto l'ombrello di un solo ente (La Fondazione Padula) che pubblica e promuove i libri a cura dei soliti "intellettuali" nostrani, lasciando che volenterosi giovani trovino altre vie per esprimersi. L'autocelebrazione dell'amministrazione comunale sfiora l'originalità quando si legge che Acri è un centro di eccellenza grazie ad un paio di convegni a cui hanno partecipato personalità universitarie di spicco; ma la cultura è ben altro! La cultura sta nell'aria che respiriamo e nei discorsi che sentiamo, nel linguaggio che gli amministratori (e i politici in generale) usano nel rapporto coi cittadini; la cultura non sta nella contabilità delle attività promosse, ma nella libertà di espressione e nella possibilità di tutti di usare i mezzi di divulgazione che ora sono in mano al potere. Acri da troppi decenni è l'ombra di se stessa non riuscendo più a staccarsi da terra e a spiccare il volo; l'attuale amministrazione l'ha appesantita ancora di più, creando eventi che non hanno fatto progredire di un passo lo stato delle ricerche storiche sul nostro paese, dimostrandosi ininfluente per la valorizzazione e il recupero del nostro patrimonio archivistico, praticamente blindando la cultura.
  • Il bluff di un patrimonio paesaggistico abbandonato e violentato dalle passate amministrazioni e ignorato da questo attuale governo che pur dicendosi amministrazione moderna e fattiva, non ne vede l'immensa possibilità di sfruttamento (ecologicamente sostenibile) per creare posti di lavoro e per rendere la vita migliore ai residenti. In cinque anni niente di fatto e sentir parlare di progetti futuri in vista delle elezioni…beh! Ci sono bombe ecologiche pronte a scoppiare e se si promuovessero indagini mediche sul territorio, forse si avrebbero sconcertanti risultati sull'incidenza che un ambiente inquinato ha sulla salute dei cittadini.
  • Il bluff dei Servizi Sociali del Comune strapieni di operatori tristemente utilizzati, che nemmeno tanto si adoperano per garantire il diritto allo studio di un ragazzo su una sedia a rotelle o per migliorare le condizioni igieniche di anziani abbandonati nelle numerose contrade, e che nemmeno sanno quanti lavoratori stranieri si stanno addensando in un centro storico fatiscente, come se l'assistenza sociale potesse godere di orari d'ufficio. Da quanto tempo non si fa un'indagine sullo stato dei servizi offerti alle classi meno abbienti? Forza giornalisti (pennivendoli!?), provate a fare giornalismo di inchiesta su uno degli uffici che dovrebbe essere il cardine dell'assistenza sociale e, invece, si pone solo come centro di smistamento delle richieste che ad esso pervengono alle associazioni di volontariato presenti sul territorio.

Si vive di questi e di altri bluff quotidiani, con una maggioranza che rinfaccia alle passate amministrazioni la stessa quantità di mutui a suo tempo contratti dalla sinistra non notando, o tacendo, la notevole differenza tra mutui presi per opere pubbliche di prima necessità (strade, fogne, illuminazione) e prestiti assunti per piazze e fontane (belle, ma non strettamente necessarie).
Ma questa maggioranza e questa sgangherata sinistra hanno il fuoco sotto il culo, non sanno nemmeno cos'è la lenta costruzione di una comunità tranquilla e civile, la prossima campagna elettorale sarà ardente e violenta, ma questa violenza ricadrà su coloro che l'hanno attizzata, sia a destra che a sinistra, perché Acri non merita tutto ciò. I cittadini non meritano il potere stravagante e non meritano questa sinistra che invece di costruire una resistenza sui temi del lavoro, del sociale e dell'ambiente, non è altro che un altro bluff che ci rotola addosso, giorno dopo giorno, aumentando la distanza atlantica che già la separa dalla società civile, restando ostaggio di coloro che l'hanno affossata e con essa hanno affossato la speranza di molti di noi. Personalmente non vedo una rotta tracciata, non vedo né contenuti né programmi, vedo solo un centro destra che sta unito perché c'è il potere che unisce, un potere a tutti i livelli e che fa avvicinare un codazzo di imberbi giovani che ignorano le minime coordinate storiche e, poi, vedo un centro sinistra allo sbaraglio; in uno stato in cui leggervi una strategia politica, con mosse tattico strategiche studiate a tavolino, è del tutto fuori luogo.

P.s.
Sparo a destra e a sinistra non colpendo nessuno, più che da esponente del partito dei Verdi scrivo da cittadino; le forze politiche non dovrebbero ignorare i cittadini.


PUBBLICATO 3/1/2005

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