La richiesta di dimissioni avanzata delle opposizioni al Sindaco Nicola Tenuta, ha reso ancora più incandescente l'estate politica acrese.
Le defezioni dei consiglieri comunali Francesco Viteritti e Cosimino Milordo, di "Acri nostra", passati all'opposizione in seguito alla revoca dell'incarico di vice-sindaco e assessore al Bilancio a Ottone Martelli, hanno reso minoranza la coalizione che sostiene la giunta comunale.
Oggi il governo cittadino non ha più i numeri in Consiglio per far passare i provvedimenti che ritiene più opportuni.
Se finora, con il voto determinante del Sindaco e con l'augurio che tutti i consiglieri di maggioranza godessero di buona salute, era possibile far passare le decisioni assunte dalla Giunta anche in Consiglio Comunale, oggi tutto si complica. Conti alla mano, il centro-destra può contare sull'appoggio dì otto consiglieri su venti. Quello che rende moralmente legittima la richiesta di dimissioni al Sindaco è senz'altro la profonda metamorfosi che il Consiglio Comunale ha subito in questi quattro anni di legislatura. Molto è cambiato nella rappresentanza partitica nelle assise comunali, senza che ciò fosse accompagnato dal necessario passaggio elettorale.
Salvatore Fabbricatore, eletto nella lista di Rinascita Democratica Popolare, ha abbandonato fin da subito il movimento e la maggioranza dì centro-destra.
In seguito è stato Luigi Cavallotti, eletto nel- CCD, a collocarsi all'opposizione.
Vi è poi stata la fine dell'esperienza di Rinascita Democratica Popolare, nata dalle costole della sinistra e finita nella sede dell'UDC.
La Pigna ha deciso di. sciogliersi nel partito di Follini con una naturalezza degna della Prima Repubblica. Al danno di una decisione di "vertice", si è aggiunta la beffa di un'operazione che Tomasi di Lampedusa avrebbe inserito nel suo celebre romanzo, se solo avesse conosciuto i protagonisti. Infatti, mentre i consiglieri egli assessori della Pigna celebravano il funerale del movimento civico, candidamente annunciavano in Consiglio Comunale che in questa sede, per coerenza (sic!), avrebbero mantenuto il nome e il logo di quella esperienza politica. Ciò avveniva proprio mentre il capogruppo consiliare di Rinascita Democratica Popolare diventava segretario dell'UDC di Acri centro.
Nelle ultime settimane poi per la giunta Tenuta le cose sono precipitate.
Infatti la nascita dell'associazione politico-culturale "Acri nostra" ha portato alla uscita dai rispettivi gruppi consiliari, cioè UDO e- Forza Italia, di Francesco Viteritti e Cosimino Milordo. Alla neonata associazione ha aderito anche Ottone Martelli, al quale, per questo, è stato dato il benservito. Viteritti e Milordo sono ora all'opposizione, in attesa di chiarire meglio cosa questo significhi. In attesa di fare luce su questo aspetto, il Sindaco Tenuta "sulla vicenda non rilascia dichiarazioni alla stampa".
Il primo cittadino deve in sostanza decidere se sia più opportuno gettare adesso la spugna e presentarsi all'elettorato come vittima di fellonia, oppure rimanere sulla graticola di una maggioranza fittizia per gli ultimi mesi della legislatura.