Semiologia di una bara.
Maurizio Garotti
Non so che macabra, folle e meschina (per non dire vigliacca) soddisfazione può provare colui (o coloro) che ha collocato la bara di legno tra due cassonetti dell'immondizia a cinque metri dalla casa della famiglia Martelli, ma la prima domanda che mi faccio è: perché metterla in mezzo ai due bidoni per rifiuti e non direttamente davanti casa o nell'imminenza di essa? Un gesto di questo tipo, che ricorda tanto le intimidazioni proprie della Mafia, richiede una lettura semiotica, intendendo con ciò una lettura in base ad un codice comprensibile nell'ambito di una comunità o di un gruppo sociale e politico ristretto. Il sig. Martelli dichiara che l'azione "costituisce presumibilmente un grave atto intimidatorio nei confronti dell'attività politica" da lui svolta; ma allora chi meglio di lui può decifrare l'anima del messaggio racchiuso in quella bara? Perché Martelli con la sua affermazione fa di questo macabro gesto un segnale non tanto gratuito, ma lo presenta come l'estrema ratio, l'ultima via per creare ombre e domande intorno all'attività di colui che occupava un Assessorato importante come l'Assessorato al Bilancio e, ora, è esponente di Missione Sviluppo? A quale attività politica dell'ex vicesindaco è da indirizzarsi la bara: ai resti dell'amministrazione comunale o alla nuova famiglia partitica del Martelli? L'interpretazione del gesto può portare a varie e diverse spiegazioni, ma il clima politico si sta surriscaldando, alcuni equilibri creati in questi anni di governo del centro destra sono saltati; che poi fossero equilibri di potere talmente instabili perché fondati sull'enorme impiego di risorse finanziarie per lavori pubblici di dubbia utilità e privi, quindi, di una forte base ideale e culturale, è un altro discorso; ma ora qui mi interessa capire cosa sta mutando nella vita politica e nel linguaggio politico locale. Il filosofo statunitense Charles Morris diceva che i segni possono venir studiati da tre diversi punti di vista:
Ora questi tre punti di vista sono concatenati, fino al punto da creare una
lettura non univoca, ma di certo inquietante: il gesto/segno macabro di cui
è indubbia l'intenzione fortemente comunicativa, è maturato nel
momento in cui alcuni equilibri di partito sono mutati, e sono venuti a mancare
anche alcuni punti di riferimento (punto di riferimento era l'avv. Martelli,
per chi lo era non azzardo immaginarlo!). |
PUBBLICATO 28/6/2004
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