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Silenzio assordante sul futuro del centrostorico.

Piero Cirino
Foto © Acri In Rete
Dopo la pausa osservata per le elezioni provinciali, nella quale di nient'altro si è parlato se non di temi squisitamente elettorali, la politica acrese ritorna ai problemi accantonati per qualche settimana.
In attesa che vengano definiti alcuni aspetti politici legati alle più recenti dinamiche interne alla maggioranza di centro-destra, tiene banco un tema che nel corso della campagna elettorale è stato trascurato: il futuro del centro storico. Alle sollecitazioni, fatte anche attraverso i media, l'Amministrazione Comunale continua a opporre un imbarazzante silenzio.
A chi chiede il motivo per il quale la parte più antica di Acri, che ha un grande potenziale turistico, e quindi economico, continua a essere fuori dall'agenda dell'esecutivo municipale, non viene fornita alcuna risposta.
Le uniche reazioni, tutt'altro che ufficiali, sono affidate a settori vicini all'Amministrazione Comunale, e riferiscono confusamente di una serie di finanziamenti identificati con sigle come POR, PSU e PIT.
Il punto è che, al di là dell'indubbia inerzia del governo cittadino, che in quattro anni per il centro storico ha fatto poco e quel poco lo ha fatto male, manca un'idea progettuale su come far fruttare questa risorsa.
Nei quattro anni finora trascorsi, l'Amministrazione Comunale ha rivolto le proprie attenzioni unicamente alle zone centrali della città e, in qualche caso, alle frazioni più popolose.
Il fatto che questi interventi abbiano una loro intrinseca cassa di risonanza qualche sospetto di operazione di immagine, e quindi di tornaconto elettorale, c'è.Il centro storico di Acri, per il quale è passato inosservato anche il treno del progetto ORESTE, possiede una naturale vocazione turistica, che basterebbe solo assecondare.
Zone come Padia, Casalicchio e Picitti, se valorizzate adeguatamente, potrebbero per davvero rappresentare un invidiabile luogo di attrazione turistica.
Purtroppo l'Amministrazione Comunale ha deciso di puntare su altre carte. Pochi e poco convincenti gli interventi finora eseguiti nella parte antica della città. Questi sono fatti suffragati dalla realtà, i finanziamenti che si continua a promettere sono solo intenzioni non supportate da convinzioni autentiche. Tra i pochi lavori eseguiti vi è un intervento che offende il senso estetico di ogni acrese.
Per puntellare il versante di Padia, minato da una secolare frana(la stessa che minaccia la SS660), sono stati eseguiti degli interventi che hanno letteralmente deturpato la zona nella quale sono stati fatti. Chi guarda Padia da Serra di Buda vede un immenso obbrobrio.
Una colata di cemento mostruosa, con cui si è cercato di porre riparo al minaccioso movimento della frana. L'intervento è di per sé opinabile, considerato che una frana si aggredisce a valle e non a monte, ma l'aspetto estetico dell'operazione grida vendetta.
Questo dimostra evidentemente che non solo l'Amministrazione Comunale si è dimostrata incapace di assecondare le bellezze naturali del centro storico, ma che è riuscita anche a peggiorare il paesaggio.

PUBBLICATO 20/6/2004

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