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Lupinacci sollecita le dimissioni.

Piero Cirino
Foto © Acri In Rete
Non mostra segni di cedimento la dura polemica scoppiata all'interno di Forza Italia ad Acri.
La miccia è stata innescata da un gruppo di dissidenti del centrodestra, che ha creato un'associazione politico-culturale, "Acri nostra", che alle elezioni provinciali ha deciso di presentare un proprio candidato e di aderire all'iniziativa "Missione sviluppo", che sostiene la candidatura a presidente di Mimmo Barile.
Il coordinatore cittadino del movimento berlusconiano, Pietro Lupinacci, in un comunicato, ha espresso la posizione ufficiale del partito e ha chiarito che sulla vicenda non ha più intenzione di ritornare.
Nella missiva si enumerano i motivi che hanno portato alla rottura.
In sostanza, "la quasi totalità" degli iscritti avrebbe abbandonato il partito per mancanza di democrazia interna, cosa che sarebbe avvenuta nella totale indifferenza degli organi sovra-comunali del movimento degli azzurri. La lettera, a stretto giro di posta, ha prodotto una serie di reazioni durante critiche nei confronti dei fuoriusciti. Hanno stigmatizzato metodo e merito Franco Corbelli e Sergio Bartoletti.
In precedenza si erano espressi in maniera critica anche Pino Gentile e il candidato alle elezioni provinciali, nel collegio di Acri, Angelo Gencarelli.
Poi è stato Pietro Lupinacci a scrivere la parola fine, almeno fino alle elezioni di giugno, su questa vicenda.
"I fantomatici 150 che avrebbero abbandonato il movimento berlusconiano - spiega il neo coordinatore cittadino -, in realtà possono quantificarsi in cinque o, al massimo, sei elementi, anche se in merito ancora non è pervenuta nessuna comunicazione al partito. La nota del coordinatore provinciale Sergio Bartoletti, apparsa sulla stampa, ha definitivamente chiarito l'avvenuto delle norme statutarie, circa la celebrazione del recente congresso del partito. Per quanto ci riguarda, le persone che rivestono cariche istituzionali (vice sindaco e consigliere comunale), avute perché appartenenti a Forza Italia, dopo la loro autoesclusione del partito, dovrebbero avere la dignità e la correttezza di dimettersi dai posti occupati".
La richiesta di dimissioni è evidentemente rivolta a Ottone Martelli, vice sindaco in quota Forza Italia, e al consigliere comunale Cosimino Milordo, che fa parte del gruppo consigliere degli azzurri. Martelli e Milordo, pur avendo garantito la loro adesione ad "Acri nostra", cioè a un movimento che alle prossime elezioni provinciali è alternativo anche a FI, ufficialmente continuano a ricoprire cariche assunte per conto degli azzurri.

PUBBLICATO 25/5/2004

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