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Una petizione per la strada di Vallonecupo

Cinzia Gencarelli
Foto © Acri In Rete
Oltre trecento firme raccolte tra i cittadini delle frazioni di Vallonecupo e Pagania per porre all’attenzione dell’amministrazione comunale e del prefetto di Cosenza una serie di problemi più volte segnalati ma mai risolti. I residenti delle due frazioni, infatti chiedono un pronto intervento per il risanamento della strada e per il completamento dell’illuminazione pubblica. “Il livello di dissesto raggiunto dall’unica strada di collegamento diretto con il centro cittadino, rende quasi impraticabile il transito alle autovetture. La strada anzi quello che resta della strada, è solo un susseguirsi di buche e pezzi di asfalto mancanti. Quindi, recarsi in centro per svolgere le normali attività quotidiane significa mettere in costantemente a repentaglio il funzionamento delle autovetture, senza considerare il tempo che si perde nel cercare, purtroppo spesso senza riuscire, di evitare le buche più profonde, quelle in cui si rischiano seri danno alle auto”. Gli abitanti, nella missiva indirizzata al prefetto annotano che “per chi si reca nelle due frazioni, arrivati all’incrocio in località Sant’Angelo proseguendo sulla strada comunale, lo scenario è quello di una strada in condizioni pietose, da sembrare un posto totalmente dimenticato dall’amministrazione comunale che pure aveva fatto tante promesse”. Altro tasto dolente per gli abitanti del posto la incompleta illuminazione pubblica, affermando che i lampioni sono in numero molto inferiore a quelli previsti per il tracciato. “I lavori di istallazione non hanno fatto altro che peggiorare le condizioni della strada comunale e fatto curioso, i lampioni non sono mai entrati in funzione. Che cosa si aspetta? Forse la prossima tornata elettorale così da far notare l’interesse per la sorte delle frazioni? Ed alla fine che cosa abbiamo all’attivo? In tutti questi anni solo pochi lampioni piazzati l’uno a chilometri dall’altro. È umiliante sapere che queste frazioni sono considerate solo serbatoi di voti a cui attingere in periodi elettorali e da abbandonare poi al loro degrado”. E poi, un invito agli organi competenti di effettuare un sopralluogo “per rendersi conto della situazione e giudicare se da parte nostra pretendiamo qualcosa di più”.

PUBBLICATO 23/4/2004

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