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Le riflessioni di Franzisi sullo stato sociale.

Piero Cirino
Foto © Acri In Rete
Il recente convegno organizzato dallo Sdi di Acri su pensioni, stato sociale e mercato del lavoro avrebbe dovuto registrare anche la presenza del direttore della Cna (Confederazione Nazionale dell'Artigianato e delle piccole imprese) di Acri, Carlo Franzisi. Impegni dell'ultimo istante lo hanno costretto al forfeit ed è stato sostituito dalla dottoressa Cristiana Abbruzzese. Franzisi ha comune ha affidato le sue considerazioni sul tema a un comunicato. "Il punto della situazione - spiega il direttore della Cna di Acri - per quello che riguarda la previdenza e lo stato sociale, soprattutto in riferimento alla manovra finanziaria del 2004, non può prescindere dallo scorso anno. Se si eccettua quanto contenuto nella manovra finanziaria di fine anno, nel 2003 non si sono registrati avvenimenti legislativi di particolare rilevanza per quello che riguarda le politiche previdenziali e sociali. La riforma previdenziale ha dormito alla Commissione lavoro del Senato e solo in autunno il governo ha presentato il famoso maxi-emendamento che aveva il compito di rendere più consistente il testo legislativo e nello stesso tempo agganciarlo al treno della manovra finanziaria del 2004. Sui versanti della sanità, dell'assistenza e delle politiche sociali, l'avvenimento più importante è la predisposizione, da parte del governo, del libro bianco sul welfare, che ha dato luogo ad alcuni incontri tra Governo e parti sociali su specifici problemi: il piano d'azione contro la povertà e l'esclusione sociale; i livelli essenziali di assistenza; il fondo per la non autosufficienza; il reddito di ultima istanza; la famiglia e la natalità, gli asili nido e il fondo per le politiche sociali. Il Governo ha presentato proposte, che, però, al di là del contenuto, si sono afflosciate al primo impatto con la concretezza delle risorse da mettere a disposizione. Per quanto riguarda la finanziaria del 2004 - spiega ancora Carlo Farnzisi - non si può rilevare come essi si presentino sporadici, senza una logica e un disegno unitario di modifica dello stato sociale. Come detto, solo in autunno ha ripreso vigore l'ipotesi di riforma previdenziale, che, nelle intenzioni originarie, doveva andare di apri passo con la manovra finanziaria 2004. Queste misure hanno incontrato la drastica opposizione da parte dei sindacati e persino Confiundustria ha assunto una posizione di non completo accordo.

PUBBLICATO 11/4/2004

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