Domani i Ds discutono del futuro della regione.
Piero Cirino
Questo è uno dei sei appuntamenti che la Quercia cosentina ha organizzato sul territorio provinciale. E' l'ultimo dei sei convegni programmati nei rispettivi territori che si riferiscono ai collegi camerali. Sono quindi interessati altri comuni, quali San Giovanni in Fiore e Rossano, oltre a numerosi centri della fascia jonica cosentina. Nell'occasione verrà anche presentata e discussa una proposta di riorganizzazione interna del partito, elaborata sulla base delle unità territoriali. Si tratta di una soluzione che dovrà permettere ai Ds una maggiore interazione con l'intero territorio provinciale. Saranno presenti, tra gli altri, anche Pasquale Zanfino, segretario del Comitato Cittadino acrese dei Ds, Pietro Midaglia, componente della segreteria provinciale del partito, Mario Franchino, segretario della Federazione Cosentina della Quercia, e Nicola Adamo, segretario regionale. Così come accaduto nelle precedenti cinque occasioni, la discussione verterà anche su temi specifici che riguardano il territorio locale. Non è un caso infatti che l'iniziativa si tenga ad Acri, e non in un altro dei Comuni interessati del relativo collegio camerale. Nel centro presilano infatti nella prossima primavera si voterà per le elezioni comunali, oltre che per quelle regionali. Acri ha una grande tradizione di sinistra, che si è interrotta in occasione delle elezioni comunali del 2000. In quella circostanza, una frattura politicamente drammatica all'interno dei Democratici di Sinistra originò una delle più preoccupanti sconfitte della storia acrese della sinistra. Non è facile ritrovarsi all'opposizione, e per di più divisi, dopo avere governato, con brevi parentesi, per circa mezzo secolo. Quella ferita non è ancora del tutto rimarginata. Dovrà essere curata in tempi brevi, se i Ds vorranno dare il loro determinante contributo all'intera coalizione di centrosinistra in vista delle ormai imminenti elezioni amministrative. La presenza della Federazione Provinciale del partito ad Acri domani ha anche il significato di un ausilio, discreto e senza indebite intromissioni, affinché vecchie questioni vengano definitivamente archiviate. Da tempo la Quercia acrese ha aperto un dibattito interno per venire a capo della situazione. E' ormai ben chiaro a tutti che occorrerà assumere delle decisioni, che difficilmente saranno prive di conseguenze. E' tuttavia improcrastinabile fare chiarezza, altrimenti il centrosinistra rischia di accumulare ulteriore ritardo in un percorso che si presenta ricco di insidie e di incertezze. |
PUBBLICATO 2/11/2004
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