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I cittadini del centro attendono decisioni sul Prg.

Piero Cirino
Foto © Acri In Rete
L'ormai certa rottura dei rapporti tra l'amministrazione comunale e il professor Pierluigi Cervellati, consumatasi di fatto con le parole che il primo cittadino ha pronunciato in consiglio, ha generato un rinnovato allarme tra i cittadini che risiedono nel centro storico.
Il sindaco, nella seduta dell'assemblea civica di giovedì scorso, ha ammesso che esistono delle divergenze di veduta con il tecnico incaricato di redigere il nuovo Piano regolatore generale. In verità, Cervellati l'incarico l'ha ricevuto da un'altra giunta comunale, zuella che nel 1995 era guidata da Pasquale Zanfino e sostenuta da una coalizione di centrosinistra.
In sostanza, l'insigne urbanista l'attuale amministrazione comunale l'ha avuto in eredità.
Cervellati aveva impostato lo sviluppo urbanistico di Acri su due direttrici: riqualificazione del centro storico e blocco momentaneo delle costruzioni in centro.
Il primo punto era implicito nello stesso momento in cui era stato contattato Cervellati, che alla riqualificazione dei centri storici deve gran parte della sua fama.
Sul secondo è nato il contenzioso con la nuova amministrazione comunale.
In sostanza, fermare le costruzioni significava creare indubbie ricadute negative in termini economici, con un intero settore, quello edilizio, che sarebbe andato in sofferenza e avrebbe privato i cittadini del diritto di costruirsi una casa laddove erano nati e cresciuti. Questo era ciò che pensava l'amministrazione comunale e ciò che ha detto a Cervellati. Il punto è che glielo ha detto tre anni fa.
Solo la settimana scorsa ci si è accorti della incompatibilità. In tutto ciò, è il centro storico a ritrovarsi a questo punto senza una prospettiva. Finora, per stessa ammissione del primo cittadino, per la parte più antica della città è stato fatto poco o nulla. Che ci fosse il professor Cervellati a redigere il nuovo Piano Regolatore generale, per quanti vivono nel centro storico era una sorta di garanzia sul futuro.
Ora quella garanzia è venuta a mancare e sono riemersi tutti i dubbi del passato. Il governo cittadino ha sin qui diretto tutte le sue attenzioni al centro, preoccupandosi poco della parte vecchia.
E' una scelta di politica urbanistica che ora assume nuovi significati. Il punto è che, a pochi mesi dalla fine della legislatura, l'amministrazione comunale non ha bisogno di un nuovo piano di sviluppo urbanistico.
Il Prg lo sta costruendo sulle strade e nelle piazze, con molti interventi.
Ora serve un nuovo tecnico che li ratifichi e li "legittimi" di un nuovo piano regolatore da omettere sulla carta.

PUBBLICATO 8/10/2004

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