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Gattabria: «Basta con gli sperperi!»

Piero Cirino
Foto © Acri In Rete
La notizia dell'imminente ritorno della Comunità Montana "Destra Crati" nella ristrutturata sede di Palazzo Sprovieri, ha riportato sulle pagine dei giornali alcuni progetti rimasti in sospeso. In particolare, il riferimento è a due strutture realizzate dall'ente montano e abbandonate da anni: l'ostello della gioventù in Sila e una costruzione situata in contrada Crista, a poco più di mille metri di altitudine.
A riprendere un discorso sospeso da tempo è stato Mario Gattabria, ex responsabile cittadino della Fiamma Tricolore e figura storica della destra acrese. Lo ha fatto con un comunicato.
"La ristrutturazione di Palazzo Sprovieri-scrive Mario Gattabria-mi fa venire in mente la costruzione di un fabbricato in contrada Crista, costato circa cinque miliardi e che non è servito a nulla. Da tanti in anni inoltre in Sila è stato costruito un ostello della gioventù, che ha avuto un destino analogo al primo.
Mi domando: con le difficoltà che l'euro impone a tutti, è mai possibile che in Italia si diano tanti soldi per costruire opere che non servono a nulla? Perché che è abilitato a esercitare controlli non lo fa? Se consideriamo questi aspetti, la Comunità Montana andrebbe chiusa, altro che aiutata a sopravvivere! Si potrebbe distribuire il personale tra i tanti Comuni interessati. E' ora che in Calabria-continua Mario Gattabria-si metta fine a questi autentici sperperi e che si costruiscano opere che abbiano una utilità reale per l'intera collettività, non fittizia come è accaduto per il fabbricato di contrada Crista, realizzato da diversi anni e mai utilizzato. Ciò che si fa, lo si fa con la consapevolezza che, una volta terminato, possa servire, e servire subito per le sue funzioni. Solo in questi casi, quando cioè si ha ben chiaro il motivo che spinge un progetto, i politici fanno il loro dovere, utilizzando al meglio i soldi del contribuente.
Se ciò non sarà, e se si continuerà a intervenire distribuendo assistenzialismo, con costruzioni che non hanno e non possono avere alcuna utilità per una comunità, la nostra Calabria continuerà a scivolare verso un lento e inesorabile declino".

PUBBLICATO 26/9/2004

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