In occasione della presentazione dell'associazione Onlus "Susy, il sorriso di Dio", che darà sostegno a persone affette da leucemia e altre malattie empatiche, è stata rilanciata l'idea di un forum di tutte le associazioni del volontariato acrese.
La proposta, per la cronaca, l'ha fatta la dottoressa Maria Cristina Minisci, che presiede l'associazione politico-culturale "Il campo".
Questa è una proposta che ritorna a galla periodicamente e non si comprende il motivo per il quale non decolli. Tre anni fa venne istituito un coordinamento di cui facevano parte tutte, o quasi, , le associazioni che operano nel campo no-profit. Purtroppo quel progetto non è mai stato autenticamente avviato. Questa difficoltà appaiono quantomeno paradossali.
E' infatti strano che in un territorio in cui il volontariato negli ultimi anni è cresciuto notevolmente, fino a diventare un fenomeno di vasta portata sociologica, tante sigle Onlus non siano riuscite a trovare una sintesi collettiva. Le associazioni presenti ad Acri sono molte, e operano negli ambiti più svariati.
Aspa, volontari della Croce Rossa italiana, protezione Civile, gruppo di radio emergenza, Dafne, Millenium, Acra, Comitato Pro contro Storico e "Susy, sorriso di Dio" sono solo alcuni dei nomi che popolano questo universo.
Sono tutte associazioni che, attraverso continui corsi di aggiornamento e di preparazione, hanno raggiunto un livello qualitativo di intervento considerevole.
La pratica volontariato non significa dilettanti allo sbaraglio. La proliferazione di questi soggetti ha permesso di migliorare notevolmente gli interventi, in termini di efficienza, nei casi di emergenza.
Si pensi ai volontari dei vigili del fuoco.
Prima che nascesse il presidio locale, circa due anni fa, i numerosi incendi che divampano nel periodo estivo sul territorio comunale erano spenti dai pompieri di Cosenza.
Il tempo impiegato per raggiungere Acri dal capoluogo provinciale, e con queste strade spesso si è rivelato dannoso per numerosi ettari di terreno andati a fumo.
Anche nel campo dell'assistenza sanitaria i volontari ormai sono sinonimo di affidabilità.
Aspa e Croce Rossa Italiana, ormai da anni affiancano il servizio del 118 e organizzano viaggi, anche fuori regione, per malati che non hanno una loro autonomia.
Nonostante tutto ciò, non si è riusciti, per i più svariati motivi, a creare un soggetto unico, di programmazione e coordinamento, che diventasse unico punto di riferimento di tutto il volontariato acrese.
Un soggetto, nel quale trovassero posto i rappresentanti di tutte le associazioni, in grado di creare la giusta sinergie di interventi.
Considerato che tutti i tentativi si sino finora rivelati inutili, potrebbe provarci l'amministrazione comunale.
Con la giusta discrezione, e imitandosi unicamente a favorire, almeno inizialmente, l'incontro tra tutte le sigle, il governo cittadino potrebbe riuscire laddove altri hanno fallito.
Occorre tuttavia che l'amministrazione comunale operare con tatto e senza generare sospetti di ingerenze e di strumentalizzazione politiche.
Infatti, qualora si dovessero sbagliare modi e tempi, il tentativo di creare un coordinamento del volontariato acrese si trasformerebbe nel suo sistematico fallimento.