Il sipario sulla terza edizione di Acrinscena, la rassegna di spettacoli estivi che si tiene nell'Anfiteatro Comunale, è calato da poco più di una settimana.
Emergono i primi commenti, non sempre scevri da tentazioni politiche.
Sovente capita infatti che anche Acrinscena venga trascinata nell'agone delle dispute tra partiti e coalizioni.
Così spesso alle dichiarazioni di una soddisfazione d'ordinanza degli esponenti della maggioranza di centro-destra e dell'Amministrazione Comunale, seguono quelli di delusione del centrosinistra.
Come spesso capita, anche in questa circostanza probabilmente la verità sta nel mezzo.
Va innanzitutto riconosciuta all'Amministrazione Comunale una meritoria pervicacia, che le ha permesso di conferire ad Acrinscena, pur tra le mille difficoltà del bilancio regionale, quel carattere di continuità necessario a imporsi come uno degli appuntamenti più attesi nell'estate calabrese.
Questo tuttavia non significa che non sia migliorabile.
Sono stati proprio gli organizzatori, nei giorni scorsi, a gongolare per il numero di presenze durante gli spettacoli.
Senza soffermarsi sulle cifre, si è trattato di una dichiarazione quantomeno paradossale.
Si è esaltato il dato delle ventimila presenze di quest'anno, ma si è tralasciato quello del 2003, quando agli spettacoli di Acrinscena, secondo gli stessi organizzatori, assistettero ben trentacinquemila spettatori.
In sostanza, quest'anno la manifestazione ha perso ben quindicimila spettatori.
Non sfugge poi un altro aspetto che potrebbe avere inciso in maniera determinante su questo calo di presenze.
Gli spettacoli nel cartellone di quest'anno sono stati concentrati in sole tre settimane.
Dal 05 al 27 agosto vi sono stati i concerti dei Pooh, Max Pezzali, Dj Francesco, Peppino Di Capri e Vibrazioni.
Vi sono state anche manifestazioni di contorno, che hanno accompagnato gli eventi principali.
Nel merito, le scelte non possono essere discutibili.
Ciò che fa riflettere è che Acrinscena avrebbe potuto essere "spalmata" nell'intera estate, non compressa in un autentico tour de force.
Vi è poi un altro fronte su cui è auspicabile vengano spente sul nascere polemiche che, nelle altre edizioni, si sono trascinate per mesi interi.
E' necessario che a breve gli organizzatori rendano pubbliche le cifre, cioè spese e introiti degli spettacoli.
Gli acresi hanno il diritto di sapere se sono bastati i fondi regionali a finanziare la kermesse, oppure se è dovuto intervenire anche il Comune.
Lo scorso anno, con colpevole silenzio delle opposizioni di centrosinistra, sulla questione venne posta una sordina.
Solo nello scorso mese di luglio, cioè durante la discussione che ha accompagnato l'approvazione del bilancio consuntivo, si è saputo che nel 2003 l'Amministrazione Comunale è dovuta intervenire con 75 mila euro, dopo avere affermato, in sede di presentazione dell'iniziativa, che sarebbero bastati i fondi regionali e gli incassi degli spettacoli.
Ci si augura che in questa circostanza le cifre siano rese pubbliche fin da subito, evitando che Acrinscena venga inserita nel calderone delle strumentalizzazioni della prossima campagna elettorale.