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I temi caldi delle amministrative.

Piero Cirino
Foto © Acri In Rete
L'avvio della nuova stagione politica, dopo la pausa estiva, coincide con l'inizio dello scorcio conclusivo della legislatura del consiglio e dell'amministrazione comunali. Sarà un periodo in cui verranno forniti resoconti e bilanci dell'attività amministrativa, non sempre coerenti gli uni con gli altri.
La giunta guidata da Nicola Tenuta, alla quale manca ancora un vice-sindaco dopo la revoca dell'incarico a Ottone Martelli, ha puntato molto sulla riqualificazione del centro urbano. Questo sarà il suo biglietto da visita più credibile alle elezioni comunali della prossima primavera. Appare ormai certo infatti che il centro-destra decida di confermare la candidatura dell'attuale sindaco.
Gli interventi più significativi in fatto di politica urbanistica sono stati compiuti in pieno centro.
L'istituzione dell'isola pedonale, così come concepita, ha prodotto numerosi disagi al traffico cittadino.
L'apertura di via XI settembre li ha ridotti, ma qualcosa bisogna ancora fare sul versante della circolazione interna.
In ogni caso, la città ne ha guadagnato sotto il profilo squisitamente estetico.
Tra le ombre va certamente inserito l'abbandono del centro storico.
In poco più di quattro anni, l'amministrazione comunale non ha operato un solo intervento significativo nella parte più antica della città.
Ha puntato molto sul centro e sul nuovo percorso della Ss 660, non profondendo le giuste energie per cercare di lenire gli effetti della frana del fiume Calamo su entrambi versanti, uno dei quali incide proprio sullo storico rione di Padia.
In ogni caso, i cittadini alle prossime elezioni avranno modo di pronunciarsi su queste scelte.
L'ambito in cui, nonostante i proclami della vigilia e le "toppe" retoriche di questi anni, la giunta Tenuta è stata clamorosamente deficitaria è quello delle politiche culturali.
Quello che doveva essere uno dei punti di forza dell'azione amministrativa, potrebbe, al contrario, rappresentare una pericolosa buccia di banana.
Non si può fornire un qualsiasi giudizio sull'operato del governo cittadino in fatto di Cultura semplicemente perché non vi è praticamente nulla da giudicare.
Almeno che non si vogliano limitare le politiche culturali unicamente all'intrattenimento di Acrinscena o agli spettacoli più in generale.
Anche per gli spettacoli nell'Anfiteatro, che l'amministrazione comunale ha avuto il merito di completare, vi sono aspetti positivi che si intrecciano a punti interrogativi.
Intanto è senz'altro da valutare positivamente la continuità della rassegna.
Preoccupa invece l'incapacità di sottrarla agli umori del bilancio della Regione Calabria.
Quest'anno ha poi avuto una sensibile flessione di presenze, passando dalle 35 mila del 2003 alle 20 mila del 2004. L'ultima edizione è stata praticamente concentrata in soli dieci giorni.
Questi argomenti e gli altri aspetti della politica amministrativa saranno sotto la lente di ingrandimento degli acresi per i prossimi mesi, in attesa che le urne promuovano o boccino le scelte fatte dal centro-destra.

PUBBLICATO 3/9/2004

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