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Solidarietà a Totonno.

Piero Cirino
Foto © Acri In Rete
Sotto un sole cocente, e nonostante la città si sia svuotata per le ferie d'agosto, ieri un gruppo di amici e semplici conoscenti si è dato convegno in via Calamandrei per dare forma concreta alla solidarietà nei confronti di "Totonno".
Il presunto violentatore da poco più di una settimana è in carcere perché accusato di avere rapito e brutalmente violentato una ragazza albanese. Quest'ultima, poco più di un anno fa aveva accusato dei medesimi reati un gruppo di sette connazionali. Tre di questi sono stati prosciolti e hanno querelato la ragazza per calunnia e quattro sono in attesa di giudizio.
I promotori di questa iniziativa, spontanea e senza timbri e carte bollate, hanno spiegato chiaramente che l'intento è quello di far sentire a "Totonno" il calore umano di molta gente che gli vuole bene e di garantirgli le condizioni migliori per difendersi da queste accuse.
Il neonato comitato non vuol esprimere giudizi di merito sulla vicenda, che competono unicamente ai giudici, ma far comprendere che "Totonno" non può essere bruciato in effige, ancor prima che la magistratura emetta il suo giudizio.
In tanti raccontano un aneddoto particolare su una persona disposta a dare una mano a tutti. Proprio per questa sua perenne disponibilità aveva guadagnato un affetto collettivo, che oggi si materializza attraverso un attestazione di stima, inattesa per quanto spontanea.
Ieri, intanto, si è deciso di far partire una raccolta di firme contro l'immagine di "mostro" che in maniera gratuita, ancor prima di avere elementi di giudizio su cui ragionare, è stata costruita e appiccicata addosso a Salvatore Abruzzese, per tutti "Totonno".
La solidarietà nasce anche dalla considerazione che si tratta di un uomo che vive da solo e ha un'età non più giovane. Non ha un lavoro fisso, non ha una pensione e vive soprattutto di lavoretti che egli fa saltuariamente.
Se un gruppo di persone non si attiva per fare in modo che anche in questi casi vi sia una lettura "garantista" della vicenda, persone simili rischiano di essere completamente abbandonate al loro destino. Tutto ciò, al di là della sua eventuale colpevolezza.
Sul fronte delle indagini, gli avvocati difensori, che avvertono questa sorta di interesse popolare, per comprendere se queste accuse siano vero o meno, continuano a lavorare indefessamente.
Walter Manes e Cosmo Cerenzia sono molto abbottonati, ma lasciano trasparire un cauto ottimismo. Stanno raccogliendo elementi che confermerebbero la versione che ha fornito loro "Totonno".
Il loro assistito respinge fermamente sia le accuse di rapimento e violenza, che la versione fornita dalla ragazza. Egli ha fornito anche dei riscontri che gli avvocati stanno approfondendo. Un lavoro, quest'ultimo, che sta dando i primi frutti e che, al momento, rimane top secret, per non comprometterne i risultati.

PUBBLICATO 13/8/2004

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