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L'eredità di Giuseppina Gencarelli.

Vincenzo Barone
Foto © Acri In Rete
Un'eredità incommensurabile, un lascito che non ha valore. E' questo quello che Giuseppina Gencarelli ha voluto destinare agli acresi.
Fino ad un mese fa era un'anziana donna di Acri, un esempio vivente di altruismo e generosità. Che continuerà a restare tale anche dopo la sua morte. Si, perché agli anziani che come lei hanno vissuto la solitudine ha riservato il suo testamento.
Il suo patrimonio immobiliare, costituito dal Palazzo "Gaudinieri" nel borgo antico di Acri, e una cospicua somma di denaro sono andati alla cooperativa Don Milani, nominata sua erede universale.
In precedenza la donna aveva già donato alla stessa cooperativa un terreno di quattro ettari sito in via Santa Zaccheria, all'immediata periferia del centro urbano. Il suo sogno, in vita, era quello di vedere realizzata una struttura di accoglienza per le persone sole ed indifese come lei.
Un desiderio che condivideva con sua sorella Lisa, venuta a mancare prematuramente. Per questo si era rivolta alla cooperativa: la sua aspirazione maggiore era quella di devolvere tutti i suoi beni in beneficenza affinché con essi si potesse realizzare una Casa famiglia ed altri servizi di assistenza e di aiuto. Sembra quasi una storia d'altri tempi, quando esistevano ancora filantropi e mecenati. Così la descrive Nello Serra, presidente pro-tempore della "Don Milani", che ha avuto la fortuna di conoscerla a fondo: "Giuseppina era una donna semplice, riservata, molto ordinata. Era determinata, voleva lasciare i suoi beni alla cooperativa e per questo affidò le sue ultime volontà al suo avvocato di fiducia, Florestano Miceli di Cosenza.
Colpita da un male incurabile fino all'ultimo volle essere autosufficiente, riuscendovi". Sulle sue doti umane aggiunge: "Era risparmiatrice ma non avara; a lei bastava poco, quello che le avanzava lo metteva da parte o lo devolveva in beneficenza. Credeva in Dio e perciò non temeva il giudizio degli uomini". Cosa farà adesso la cooperativa con i lasciti della "signorina" Gencarelli? Nello Serra non ha dubbi: "Agli inizi di settembre cominceremo a costruire il complesso principale di Santa Zaccheria, laddove creeremo una comunità di lavoro e di vita che si autofinanzi con attività che già stiamo portando avanti da tempo, come la bachisericoltura".
Nel contempo, all'interno del Palazzo "Gaudinieri", i volontari e i soci della "Don Milani" cominceranno il servizio di accoglienza, con iniziative di carattere sociale che in un primo tempo coinvolgeranno gli abitanti dell'antico quartiere.
"Tutto questo - conclude Serra - non significa che i suoi beni da soli siano sufficienti a realizzare una così imponente opera in poco tempo. Per questo rivolgo a tutti un appello: se Giuseppina ha fatto tanto, cosa fa ognuno di noi? Per completare il progetto della Casa Famiglia occorrono molte più risorse di quanti la compianta ne abbia lasciate".
Nei prossimi giorni, Nello Serra chiederà all'amministrazione comunale di Acri d'intitolare una via del centro urbano alle sorelle benefattrici Gencarelli. Intanto, per ricordare la morte della donna, nel trigesimo della sua morte, oggi pomeriggio alle 16,30 sarà celebrata una messa in suffragio nella Chiesa di Santa Chiara, nel centro storico di Acri.

PUBBLICATO 11/8/2004

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