Proseguono ad Acri le indginia della procura per r chiarezza sulla presunta violenza sessuale ai dannni dell'albanese F. M., 18 i di età. Per il momento suo presunto molestato, Salvatore Abbruzzese, 58 anni di età, continua a stare in carcere.
Per l'operaio di Acri l'accusa è sequestro di persona, violenza sessuale e lesioni personali. Secondo l'accusa, l'uomo avrebbe violentato la giovane F.M. nella sua casa del centro storico, per poi avvolgerla in un lenzuolo all'arrivo dei carabinieri di Acri, che stavano cercando l'albanese da diverse ore.
Gli avvocati Cosmo Cerenzia e Walter Manes sono a lavoro da venerdì mattina e sanno di poter contare sull'appoggio degli amici del loro assistito nell'accertamento della verità.
Nei prossimi giorni dovrebbero poter incontrare "Totonno" in carcere.
Intanto è partito il ricorso al tribunale del Riesame contro la decisione della custodia cautelare, seguita alla convalida dell'arresto.
"Totonno" per ora si è avvalso della facoltà di non rispondere.
Le sole parole sue che sono uscite dalla sua bocca le ha pronunciate martedì sera, intorno alle 23.00. quando ai carabinieri che avevano appena bussato alla sua porta ha dichiarato di non conoscere, quella ragazza, che poi sarebbe stata trovata, pochi minuti dopo, nella sua camera da letto.
Manies e Cerenzia decideranno solo dopo aver parlato con il loro assistito la linea di difesa da adottare.
Nel frattempo stanno raccogliendo i dati che sono finora emersi, sia dal verbale dei carabinieri che dalla testimonianza della ragazza.
Quest'ultima, venerdi sera, era stata trovata nella camera da letto di Abbruzzese. Avvolta da un lenzuolo, presentava ferite da arma da taglio all'addome e alle gambe.
Ferite che sarebbero state provocate dal suo presunto molestatore, che avrebbe minacciato la govane con un taglierino, costringendola di fatto a subire la violenza sessuale.
Accuse che non convincono del tutto chi conosce bene "Totonno".
Resta però un dubbio: cosa ci faceva F. M. nel suo appartamento?